5 Febbraio 2025
Caltanissetta e ProvinciaCronaca

Inchiesta Natoli, difesa scopre 6 bobine sfuggite a pm

Nuovo colpo di scena nell’inchiesta dei pm di Caltanissetta sugli ex magistrati Gioacchino Natoli e Giuseppe Pignatone, accusati di aver insabbiato, nei primi anni ’90, un’indagine sui legami tra imprenditori palermitani come Antonino Buscemi e la mafia. La difesa dell’ex pm Natoli, accusato di favoreggiamento aggravato, ha scoperto sei nuovi nastri con intercettazioni, mai acquisiti dalla Procura nissena, depositati nel dibattimento celebrato a Palermo a carico degli imprenditori Antonino Buscemi, Giovanni Bini, Filippo Salamone, Giovanni Miccichè, Lorenzo Panzavolta, Franco Canepa, Giuliano Bizzentin, Giuseppe Bondì e Sergio Pironi, imputati e poi condannati al processo sul cosiddetto “tavolino” che aveva ad oggetto la spartizione degli appalti pubblici in Sicilia con la regia di Cosa nostra. I pm nisseni stanno analizzando da mesi, con accertamenti tecnici irripetibili, una serie di bobine che la Procura di Massa Carrara, che negli anni ’90 indagava sulle infiltrazioni mafiose nella gestione delle cave toscane, trasmise a Roma e che poi furono acquisite al cosiddetto fascicolo del “tavolino”.

Alla Procura di Caltanissetta, però, sarebbero sfuggiti sei nastri con intercettazioni, provenienti da Massa, poi prodotti al dibattimento sulle spartizioni illecite degli appalti. I legali di Natoli, riguardando le carte del processo, hanno trovato un plico chiuso con i nastri, con scritto “servizio con esito negativo”, segno che gli stessi investigatori di Massa avevano ritenuto non rilevanti i contenuti delle intercettazioni.Gli avvocati hanno segnalato la scoperta agli inquirenti. E’ la seconda volta che nel corso delle indagini difensive emergono particolari significativi per gli indagati: ad ottobre i legali scoprirono un particolare non da poco. L’ordine di distruzione delle intercettazioni e dei brogliacci dell’inchiesta sull’ imprenditore mafioso Buscemi, indizio, per la Procura di Caltanissetta, del tentativo di Natoli di affossare gli accertamenti sul costruttore, in realtà era un provvedimento prestampato che, all’epoca, – parliamo degli anni ’90 – veniva usato in tutti i casi di archiviazione e nei processi definiti. (ANSA)