Quasi 800 morti sul lavoro nel 2024, più di 2 al giorno
Ogni giorno in Italia più di due lavoratori si alzano, fanno colazione, si preparano, vanno al lavoro e muoiono. Anche al variare della routine o dei turni, la somma non cambia: nel 2024 le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano sono state 797. Sette in più del 2023 (+0,9%), diciotto oltre il 2019. Lungo il tragitto casa-lavoro, ne sono scomparse altre 280. Il totale di queste vite, se aggiunte quelle degli studenti di ogni ordine e grado tutelati dall’Inail, è di 1.090 contro i 1.041 dell’anno precedente (+4,7%). E, perciò, si potrebbe anche parlare di quasi tre morti quotidiane. Diminuiscono, invece, le denunce di infortunio: ce ne sono state 414.853 (al netto degli studenti), in diminuzione dell’1,9% rispetto al 2023. A dirlo è Inail, che in una nota sottolinea che, rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat, l’incidenza è scesa dai 3,38 decessi ogni 100mila lavoratori del 2019 ai 3,31 del 2024 (-2,1%).
L’incremento delle morti legate all’impiego riguarda solo gli uomini. Le tragedie coinvolgono sempre più lavoratori stranieri (176 contro le 155 del 2023) e diminuiscono per la componente italiana (621, erano 635). Sono in crescita in Toscana (16 in più), Lazio (14), Sicilia (13) e Campania (10). Calano di più in Puglia e Veneto (-18 entrambe) e Abruzzo (-14). A livello macroregionale salgono al Centro, dove si è passati da 134 a 155, e nelle Isole (da 70 a 92). Decrescita a Sud (da 201 a 181), Nord-Est (da 174 a 164) e Nord-Ovest (da 211 a 205). Quanto all’età delle vittime, ci sono incrementi tra i 25-29enni (da 29 a 34), 35-39enni (da 38 a 46), 45-54enni (da 199 a 225), 60-64enni (da 121 a 122) e over 69 (da 39 a 47).
Gli incidenti mortali aumentano solo per la gestione industria e servizi, che passa da 669 a 686 denunce: nelle costruzioni sono 156 casi (erano 150 nel 2023), nel trasporto e il magazzinaggio 111 (due in più). Stabili nel comparto manifatturiero (101), in calo per agricoltura, commercio, noleggio e servizi di supporto alle imprese e statali. Nel tragitto casa-lavoro gli infortuni sono stati 96.835 (+5% sul 2023 e -1,7% sul 2019) con – come già detto – 280 esiti mortali, 41 in più rispetto al 2023 (+17,2%). Le denunce riguardanti gli studenti di ogni ordine e grado sono state 77.883, in crescita del 10,9% sull’anno soprattutto a causa dell’estensione della tutela Inail agli scolari di istituti pubblici e privati dal settembre 2023. Gli allievi morti sono stati 13. Aumentano anche i casi di malattia professionale: ne sono stati segnalati 88.499, ossia 15.745 in più del 2023 (+21,6%).
“Adesso diteci che il numero dei morti sul lavoro rispetto al numero degli occupati è diminuito”, attacca la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, che chiede “un tavolo urgente a Palazzo Chigi”. Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, chiama a “un’azione congiunta di istituzioni, imprese e sindacati per arrestare l’inaccettabile strage dei lavoratori”. Pur rimanendo importanti, i numeri delle morti bianche nell’agricoltura sono in calo da 107 a 102, ma l’invito del responsabile Lavoro di Coldiretti, Romano Magrini, è quello di continuare a “puntare sulla formazione e l’ammodernamento dei mezzi”. (ANSA).