Lampedusa, i sub nella stiva: “Un muro di corpi abbracciati l’uno all’altro”
“Laggiu’ c’e’ un vero e proprio muro fatto di corpi, tutti abbracciati l’uno all’altro. Saranno decine. Per riuscire a lavorare serenamente non guardavo in faccia i cadaveri perche’ altrimenti sarebbe stato difficile continuare”. Il sottotenente di vascello Marco Presti, 39 anni, nonostante la giovane eta’ e’ un palombaro della Marina Militare molto esperto. E’ appena risalito dal fondale di Lampedusa dove ha recuperato decine di corpi rimasti incastrati nel barcone che si e’ inabissato giovedi’ mattina davanti alle coste di Lampedusa.
Presti non fa trapelare un filo di emozione, ma si vede che e’ ancora scosso per quanto ha visto durante le immersioni di questo pomeriggio. “Siamo scesi intorno alle 16.30 – racconta Presti all’Adnkronos – abbiamo organizzato tre coppie di palombari. Siamo scesi a 47 metri di profondita’ e abbiamo subito avuto chiara la situazione”.
“Siamo andati nel corridoio del barcone -racconta ancora Presti- ma tutta la zona era ostruita da diversi cadaveri. Corpi intrecciati, bloccati sott’acqua e ormai quasi saponificati. Ho provato un grande senso di pena ma l’addestramento ci ha consentito di potere continuare”. La cosa che piu’ ha colpito il giovane caponucleo dello Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Augusta (Siracusa) e’ stata vedere quei corpi avvinghiati all’interno del relitto. “Siamo addestrati ad entrare in spazi anche molto ristretti -racconta ancora il sottotenente Marco Presti- ma non mi sono mai trovato davanti ad una scena simile”.
Gia’ qualche anno fa Presti aveva dovuto recuperare il cadavere di un pilota precipitato in acqua a bordo del suo F104 nella zona di Trapani. “Ma tanti corpi insieme non li avevo mai visti -spiega- con la mente si va oltre altrimenti non si va avanti. Bisogna essere concentrati solo sul lavoro che si sta facendo”. A seguire il lavoro del sottotenente e’ stato, tra gli altri, il direttore dei servizi sanitari dei palombari della Marina Militare Giovanni Ruffino. A soprintendere il lavoro dei palombari attualmente a Lampedusa e’ il direttore della scuola palombari, il capitano di fregata Giampaolo Trucco. Per questa sera i palombari hanno terminato il loro lavoro ma domani si riprende con le altre ricerche. In fondo al mare ci sono ancora troppi cadaveri da recuperare. Complessivamente oggi sono stati recuperati 38 corpi che fa salire il numero delle vittime a 232. (Adnkronos)
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