Agrigento, si dimette sindaco condannato per abuso d’ufficio
“Il grande amore che ho per questa citta’ mi porta a fare la scelta di continuare ad amare Agrigento e per questo ho deciso di dimettermi da sindaco”, ha spiegato Zambuto che alle europee aveva fallito l’elezione nella lista ‘isole’ del Pd. Sara’ il vice sindaco Piero Luparello, in attesa che la Regione siciliana nomini un commissario straordinario, a occuparsi della gestione del Comune. Tracciando una sorta di bilancio della sua attivita’ amministrativa Zambuto dice “di essere orgoglioso di aver salvato questa citta’ dal dissesto economico; ho onorato il mio impegno, ho amato e servito Agrigento e continuero’ a farlo”. Sulla sentenza aggiunge: “Sono stato condannato solo per un capo di imputazione, contro i quattro contestati, riguardante l’affidamento di una campagna pubblicitaria, mi ha sorpreso molto”. E sottolinea di essere “stato avvicinato, davanti alla porta del municipio, da un agente pubblicitario, nient’altro: neanche un euro e’ uscito dalle casse del Comune per questo servizio”. L’ex sindaco fara’ appello “perche’ questa condotta contestatami venga riconosciuta come non costitutiva di fatto doloso” perche’ “io non ho cercato nessuno e la Fondazione teatro Pirandello non e’ stato un contributificio”. Per il segretario siciliano del Pd, Fausto Raciti, “la scelta di Marco Zambuto e’ un segnale di grande serieta’ nonche’ un atto di profondo rispetto per la sua citta’, specialmente se si considera che non era un ‘atto dovuto'”. Zambuto “resta un dirigente del Pd e questa sua decisione, certamente difficile – prosegue – lo rende ancora piu’ autorevole e credibile agli occhi del Pd e dei siciliani”. (ANSA).