Mafia: sequestrati 5 milioni a imprenditori vicini a Messina Denaro, sigilli anche nell’Agrigentino
La Dia di Trapani ha notificato un decreto di sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro agli imprenditori Marco Giovanni ed Enrico Maria Adamo (padre e figlio), originari di Castelvetrano, molto noti nella cittadina trapanese per il loro impegno nella politica locale e legato al boss Matteo Messina Denaro. Adamo padre, spiega la Dia, è un imprenditore molto attivo nel settore del movimento terra e con le proprie aziende è stato impegnato in grandi opere pubbliche e private, nelle provincie di Trapani e Agrigento. Tra queste le condotte idriche per la distribuzione irrigua delle acque invasate nella diga Delia di Castelvetrano, il metanodotto tra Menfi (Agrigento) e Mazara del Vallo (Trapani) e l’Acquedotto Montescuro Ovest (Palermo, Agrigento e Trapani). L’imprenditore avrebbe fatto ricorso a metodi mafiosi per sbarazzarsi delle imprese concorrenti, anche grazie all’appoggio del gruppo guidato da Messina Denaro con cui aveva rapporti dall’infanzia. Il provvedimento, che prevede il sequestro dell’intero patrimonio dei due (appartamenti, terreni, conti bancari, automezzi, un’imbarcazione da diporto e tre aziende), per un valore di 5 milioni di euro, è stato emesso dal tribunale di Trapani, su proposta avanzata dal direttore Dia, Nunzio Antonio Ferla, d’intesa con il procuratore aggiunto Bernardo Petralia,