Mafia, arresto killer di Diego Passafiume, il figlio Francesco: ”Finalmente verità, non ci siamo mai dati pace”
Gaetano e Francesco Passafiume, i due figli dell’imprenditore di Cianciana ucciso nel 1993 non hanno mai creduto che il padre fosse coinvolto in vicende di mafia. Come racconta il Giornale di Sicilia oggi in edicola, sono stati costretti a lasciare la Sicilia ma hanno sempre avuto fiducia nella giustizia italiana e nei magistrati che hanno indagato sull’omicidio del padre avvenuto il 22 agosto del 1993. Francesco, il figlio, aveva appena 14 anni. E ieri, ha ricevuto il “regalo più bello” dalla giustizia italiana: la verità sulla morte di suo padre, Diego, che va a confutare ogni sorta di pettegolezzo che era stato fatto in quegli anni.
Il figlio della vittima: mio padre vittima della mafia
“Secondo noi nostro padre è stato vittima del racket. Lo diciamo da anni, lo abbiamo gridato ai quattro venti e adesso è arrivata la svolta. Non ci siamo dati pace. Abbiamo fatto le nostre indagini, abbiamo letto pagine e pagine di giornali, ci siamo documentati su quello che è accaduto nei primi anni ’90 nella zona della Quisquina. Siamo riusciti a far riaprire le indagini grazie all’impegno della magistratura”, ha detto Francesco Passafiume in un’intervista al Gds. “Siamo stati costretti – ha ricordato – ad abbandonare la Sicilia in cerca di lavoro perché con la mancanza di nostro padre abbiamo incontrato tante difficoltà dovute anche alla nostra tenera età. Per 25 lunghissimi anni siamo stati in attesa di giustizia. E adesso è arrivata una prima risposta alla nostra domanda di verità”. La svolta nelle indagini è arrivata nel dicembre del 2016 con le dichiarazioni nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Di Salvo, l’ex poliziotto che ha fatto da scorta al giudice Giovanni Falcone, poi affiliato a Cosa nostra, che ha fatto riempire pagine e pagine di verbali su fatti di sangue avvenuti nei primi anni ’90 e quindi sugli omicidi commessi nella zona della Bassa Quisquina tra cui quello di Diego Passafiume.
L’arresto del presunto killer di Diego Passafiume
I carabinieri del reparto Operativo di Agrigento hanno arrestato ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip e richiesta dalla Dda di Palermo, il presunto esecutore materiale dell’omicidio, commesso 25 anni fa a Cianciana, di Diego Passafiume, 41 anni imprenditore nel settore del movimento terra. E’ Filippo Sciara, 54 anni, ritenuto affiliato alla famiglia mafiosa di Siculiana, coinvolto nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo. Passafiume fu assassinato il 22 agosto del 1993 per non essersi piegato alle regole imposte dalle cosche mafiose sui sub appalti. Dopo una prima archiviazione delle indagini, l’inchiesta era stata riaperta grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. La svolta si è avuta nel luglio del 2017, quando i carabinieri hanno fatto vedere alcune fotografie a dei parenti della vittima che avevano assistito al delitto. Ad accusare l’indagato, arrestato per omicidio premeditato, anche alcuni collaboratori di giustizia.
Antonella Borsellino: finalmente verità e giustizia
Si è espressa con un post su Facebook anche Antonella Borsellino, referente del presidio di Libera di Santa Margherita Belìce e Montevago, figlia e sorella di Giuseppe e Paolo Borsellino, imprenditori uccisi a Lucca Sicula nel 1992.“Dai social ho appreso la meravigliosa notizia dell’arresto del killer del fraterno amico di mio padre Diego Passafiume imprenditore ucciso nel 93 dalla mafia a Cianciana piccolo paese dell’entroterra agrigentino. Finalmente i figli Francesco e Gaetano avranno giustizia e il loro papà sarà finalmente dichiarato ufficialmente Vittima Innocente di mafia, status da anni negato dalla Prefettura di Agrigento. Abbraccio Francesco e Gaetano per la loro tenacia e amore verso il padre nonostante tutte le ostilità che hanno trovato. Spero che anche altri familiari fra cui noi famiglia Borsellino possano un giorno avere Verità e Giustizia!”. Lo ha scritto su Facebook Antonella Borsellino, referente del presidio di Libera di Santa Margherita Belìce e Montevago, figlia e sorella di Giuseppe e Paolo Borsellino, imprenditori uccisi a Lucca Sicula nel 1992.
La guerra di mafia degli anni ’90 nella Bassa Quisquina
Diego Passafiume fu ucciso nella mattanza degli anni ‘90 nella Bassa Quisquina: diversi omicidi riconducibili a contrasti insorti per la spartizione degli appalti pubblici. “Una vera e propria guerra tra i gruppi mafiosi – emerse dall’inchiesta Castello – finalizzata ad assicurarsi il controllo di appalti e forniture per la costruzione dell’adduttore della diga Castello, per l’irrigazione dei terreni della valle dei fiumi Verdura, Magazzolo e Platani, i cui appalti sono stati concessi tra il 1991 il ‘92, per un valore complessivo di 400 miliardi. Altri interessi, in relazione ai quali sono sorti fortissimi contrasti, riguardano la realizzazione di opere di metanizzazione relative ai Comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana e Santo Stefano Quisquina”. Ma come emerge dalle indagini odierne c’è chi fu ucciso per essersi ribellato ai clan.