7 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Operazione ”Assedio”, il deputato Pullara: ”Bersaglio di una macchina del fango”

“Ringrazio quanti mi sono stati vicini in questi giorni sostenendomi e dimostrandomi amicizia o semplicemente comprensione dalle più alte cariche istituzionali, agli amici di sempre, ai conoscenti e alla gente comune. In merito alla vicenda di cui tanto si è parlato in questi giorni confermo a tutt’oggi di non essere destinatario di alcun atto giudiziario e che sono chiaramente bersaglio di una macchina del fango attivata perché altri hanno citato me, cosa che è all’ordine del giorno per chi è in crescita e per chi (come me) non scalda una sedia, ma opera quotidianamente partecipando attivamente e propositivamente a tutte le sedute di Commissione e ai lavori d’aula, incontrando la gente nel territorio, ossia nei luoghi della provincia che tutti ben conoscete perché immersi nella vita cittadina. Ringrazio anche coloro che hanno ‘gongolato’ e malignamente ‘ricamato’ su articoli e servizi che mi hanno riguardato e che certamente non torneranno a trattare l’argomento per le dovute smentite e precisazioni perché non interesserà più. Ricordo a chi non lo rammentasse che dietro una carriera, dietro i successi e le cadute, dietro gli articoli di stampa e i servizi giornalistici, dietro le fughe in avanti ci sono uomini e famiglie”.  Lo ha scritto su Facebook il deputato Carmelo Pullara, presidente del gruppo parlamentare “Popolari e Autonomisti” all’Assemblea Regionale Siciliana, a proposito delle intercettazioni dell’inchiesta antimafia ”Assedio”. Il nome del deputato regionaleè spuntato nel provvedimento di fermo di sette persone indagate per mafia dai carabinieri, tra cui il boss di Licata Angelo Occhipinti. Il capomafia intercettato definisce il parlamentare “a disposizione” del clan.

“Aggiungo – prosegue Pullara – anche che gli sgambetti e le cadute, talvolta, rendono un gruppo ancora più coeso e più forte di prima. Questo è il mio caso: non cambierò atteggiamento o condotta, ritengo di aver sempre agito con rettitudine e nel rispetto delle istituzioni alle quali da sempre appartengo come professionista e politico e pienamente fiducioso nel lavoro della Magistratura. Questi fatti mi ricordano quando fui attaccato da Crocetta e dal suo cerchio magico mentre ero Direttore, anche allora reagii con forza all’attacco e sappiamo come è finita a tutte le parti in causa: sappiamo dove sono loro e dove sto io. Queste vicende possono anche fare pensare che non valga la pena fare politica spendendosi per la comunità perché si mette a rischio tutto ciò che faticosamente si è costruito – compresa la propria immagine. Ma la politica non può essere lasciata ai ai mediocri e così sarebbe se ad ogni sgambetto non ci rialzassimo per lottare ancora con la forza delle nostre idee. Permane in me un grande dubbio, avvalorato ieri dalla decisione del GIP e dalla motivazione enunciata (che ribadisco non mi riguarda direttamente perché non interessato)… ma questa è un’altra pagina di questa strana vicenda sulla quale avrò modo di esprimermi”.