Silvia Romano riabbraccia la famiglia al suo arrivo a Ciampino, l’applauso di Conte e Di Maio
Silvia Romano e’ giunta all’aeroporto di Ciampino accompagnata dai servizi dell’Aise, dove e’ stata accolta da un applauso e dall’abbraccio dei familiari. Ad accogliere Silvia al suo ritorno in Italia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. La giovane e’ apparsa con un abito di foggia islamica e con le protezioni necessarie a causa delle misure anti-coronavirus. La vicenda di Silvia Romano si e’ protratta per 18 mesi dopo il suo rapimento da un gruppo di uomini armati a Chakama nella contea di Kilifi. Al momento dell’attacco, almeno cinque persone sono rimaste gravemente ferite, con i militanti fuggiti verso nord, probabilmente nella famigerata foresta di Boni che attraversa il confine tra Kenya e Somalia. Secondo quanto conferma anche la stampa somala, Silvia Romano sarebbe stata portata in Somalia da un gruppo legato ai militanti islamisti al Shabaab e avrebbe trascorso gran parte della sua prigionia nei territori controllati dai milizia nella Somalia centrale e meridionale. Ibrahim Adan Omar, uno dei sospetti uomini armati e altri due, sono stati arrestati in relazione al rapimento, anche se devono ancora essere formalmente accusati e condannati.
Casi di rapimenti da parte di Al Shabaab sono frequenti nelle zone costiere del nordest e del Kenya, dove si trovano gruppi che appoggiano la causa dei militanti islamisti. Nell’ultimo anno, almeno undici persone sono state rapite in circostanze poco chiare, ha riferito la polizia somala come riporta il sito “Garoweonline”. Uno dei rapimento che hanno suscitato piu’ clamore e’ stato quello di due medici cubani, che sono stati prelevati dalla loro residenza nella contea di Mandera. L’anno scorso, Mario Chapman, un alto funzionario cubano, ha dichiarato che i due erano detenuti da Al Shabaab nella localita’ di Gedo, nella regione meridionale della Somalia del Jubaland. Un rapporto dell’intelligence somala ha recentemente rivelato che i militanti raramente uccidono i propri ostaggi dopo il rapimento, usandoli a proprio vantaggio, come parte della loro strategia per espandere il controllo sul territorio somalo. Nonostante la loro forte presenza oltre confine, Al Shabaab e’ stato profondamente colpito negli ultimi anni, con continui attacchi nelle aree sotto il loro controllo da parte delle forze militari statunitensi in Somalia. (Nova)