Cattolica Eraclea spegne 410 candeline, fu fondata da Blasco Isfar et Corillas
Il 24 maggio del 1610 nasce ufficialmente “la Cattolica” in seguito all’approvazione della Licentia Populandi, concessa a Blasco Isfar et Corillas dal viceré Duca di Escalona. Blasco, ideatore e fondatore, chiese il permesso di poter chiamare il nuovo paese Cattolica, per attirarsi la simpatia della “Maestà Cattolica” e nello stesso tempo per sottolineare l’impegno di adoperarsi a cancellare definitivamente dal territorio le ultime tracce di insediamenti urbani delle comunità saracene che erano di fede musulmana. Nell’anno 1611 Blasco dona al figlio Francesco la terra di Cattolica, e nell’anno 1612 arriva la definitiva approvazione del Re di Spagna Filippo III e quindi fu sancita e ufficializzata la nascita di Cattolica. Nello stesso anno – si legge sul sito istituzionale del Comune – venne eretta a baronia. Nel 1615 Filippo III eleva a ducato la baronia di Cattolica conferendo il titolo di duca a Blasco, poiché il figlio Francesco era morto nel 1614. Successivamente il titolo di duchessa fu ereditato dalla figlia Giovanna, la quale fu nominata principessa nel 1620. Durante i primi secoli di vita, il territorio di Cattolica cominciò ad ingrandirsi sia in estensione che come numero di abitanti. La Signoria di Cattolica, a seguito del matrimonio di Giovanna, figlia di Blasco con Vincenzo Del Bosco, duca di Misilmeri, passò prima ai Del Bosco, e poi ai Bonanno.
Il 31 maggio del 1874 con regio decreto del re d’Italia Vittorio Emanuele II, al nome di Cattolica venne aggiunto quello di Eraclea. Sullo stesso territorio sin dai tempi remoti sono sorte e morte diverse città ed importanti civiltà, grazie anche alla fertilità del suolo e alla navigabilità del fiume Platani. Reperti archeologici rinvenute nelle diverse località e notizie storiche testimoniano la presenza di antiche città tra le quali ricordiamo: Makara, Inico, Camico, Minoa, Ankrina, Crasto, Heraclea, Capitis disii, Platani, Monforte, Ingastone, fino ad arrivare nel XVII secolo all’odierna Cattolica. Durante il primo secolo di vita a Cattolica cominciarono a trasferirsi contadini, pastori ed artigiani, provenienti dai paesi vicini, che contribuirono ad aumentare la popolazione. Sotto il principato di Francesco del Bosco furono istituite diverse Congregazioni che avevano il compito di amministrare lasciti, donazioni e curare gli affari della Chiesa. Nel 1600 si cominciò ad estrarre sale dalla miniera di salgemma sita in contrada Salina, in seguito venne istituita la Confraternita delle Sacre Piaghe di Gesù che curava le sacre funzioni del Venerdi Santo.
Nel 1700 si ebbe un grande fervore religioso con la fondazione di numerose chiese ed in particolare il Collegio di Maria istituito dalla principessa Giovanna che aveva il compito di accogliere i bambini trovatelli e provvedere alla loro istruzione. La popolazione continuò ad aumentare. Si iniziarono a costruire le prime abitazioni sfruttando le risorse locali quali le cave di pietra e di gesso. Il 1800 fu caratterizzato da una serie di rivolte. Le condizioni economiche e sociali del paese erano sull’orlo del collasso. L’oppressione dei baroni veniva esercitata con prepotenza creando malcontento generale tra la popolazione. Furono raddoppiate le tasse sul macinato e sui poderi ed il salario era molto basso. Tutti questi elementi portarono la gente all’esasperazione e di conseguenza furono organizzate diverse rivolte che sfociarono anche nel sangue.
Agli inizi del 1900 il paese era amministrato da esponenti dell’aristocrazia locale. Ma ben presto gran parte del ceto medio-borghese riuscì a spezzare il monopolio del potere, risvegliando la coscienza del popolo e quindi cominciò ad affermarsi il ceto dei cosiddetti “Burgisi”. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale privò il paese della maggiore parte della gioventù recando danno all’economia del paese. Durante il ventennio fascista furono costruite diverse opere di pubblica utilità, migliorata la viabilità interna e alcune strade di periferia. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale, la caduta del regime fascista e con l’entrata degli americani il 18 luglio del 1943, il popolo cominciò a chiedere i propri diritti. Si costituirono le prime cooperative agricole formate da contadini, i quali iniziarono a manifestare segni di insofferenza e malessere contro i latifondisti chiedendo l’espropriazione delle terre da coltivare e la divisione dei grandi feudi. La lotta per la conquista delle terre fu dura e si registrarono attentati e uccisioni. Sul finire degli anni 40 Cattolica vide nascere un particolare fermento politico e culturale con la costituzione dei primi partiti politici, da un lato di ispirazione cattolica e dall’altro quelli social-comunisti, che diedero vita alle prime elezioni comunali che si svolgevano in un clima dai toni aspri. A partire dagli anni 50 cominciò il triste fenomeno dell’emigrazione verso il Canada e gli Stati Uniti d’America che fece diminuire fortemente il numero della popolazione. Successivamente l’esodo si indirizzo verso il Nord Italia e la Germania.