Livatino, Arcidiocesi di Agrigento: salma rimarrà al cimitero di Canicattì
Le spoglie mortali del servo di Dio giudice Rosario Angelo Livatino, “pur rimanendo nella piena e legittima disponibilita’ dell’Arcidiocesi di Agrigento, rimarranno nella cappella del cimitero di Canicatti’, dove attualmente sono custodite”. Lo rende noto la stessa Diocesi. “Congiuntamente con le amministrazioni Comunali di Canicatti’ e Agrigento, con i rappresentanti della forania e delle aggregazioni laicali di Canicatti’ e con ex colleghi del prossimo Beato, si e’ pervenuti – prosegue la nota – alla decisione di non presentare alcuna istanza di estumulazione e traslazione”. “Le parti coinvolte – conclude la nota – auspicano vivamente che la decisione assunta contribuisca a creare il clima di serenita’ indispensabile per vivere convenientemente il tempo della preparazione alla Beatificazione”.
La cerimonia di beatificazione di Livatino, il ‘giudice ragazzino’ ucciso nel 1990 a 37 anni dalla mafia della ‘stidda’ si svolgera’ domenica 9 maggio 2021 nella Cattedrale di Agrigento. La scelta della data non e’ casuale. E’ la ricorrenza, 28 anni dopo, dell’anatema contro la mafia lanciato da Giovanni Paolo II da Agrigento: “in nome di Cristo crocifisso e risorto” esorto’ il Papa “convertitevi, una volta verra’ il giudizio di Dio” e “il popolo siciliano che ama e da’ la vita non puo’ vivere sotto la pressione di una civilta’ della morte”. L’ipotesi di spostare la salma ad Agrigento aveva suscitato proteste a Canicatti’ con il consiglio comunale in testa che all’unanimita’ nei giorni scorsi aveva ribadito la volonta’ di non trasferire le spoglie del beato. All’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, furono inviate anche due lettere aperte, una dell’Associazione “Amici del Giudice Livatino” e l’altra sottoscritta da un comitato di concittadini, che hanno esposto le ragioni per le quali la “comunita’ canicattinese si oppone a tale paventata traslazione della salma nella citta’ dei templi”. Oggi la conclusione della vicenda. (ANSA)