2 Luglio 2024
EconomiaItalia

Pensioni, Boeri: ”Operazione Inps-Inpgi non è equa”

“Quella del governo non è un’operazione equa”. L’ex presidente dell’Inps, Tito Boeri, in una intervista al Foglio, si dice critico sulle modalità di passaggio all’Inps dell’Inpgi, la cassa previdenziale dei giornalisti che soffre 250 milioni di disavanzo annuo ed un deficit superiore al 50 per cento. “L’ipotesi su cui aveva lavorato l’allora sottosegretario al Lavoro Durigon – ricorda Boeri – era quella di scippare contribuenti dell’Inps e portarli nell’Inpgi per continuare a finanziare le generose pensioni. I prescelti erano i comunicatori, che però non erano affatto d’accordo” e “portare l’Inpgi nell’Inps era inevitabile, ma bisognava intervenire sui trattamenti in essere” che “non hanno corrispettivo nel sistema pensionistico, non c’è paragone neppure con i privilegi del settore pubblico. I contributi venivano valorizzati con tasso di rendimento del 2,66 per cento.

Nel sistema retributivo pubblico il rendimento era al massimo del 2 per cento, ma normalmente inferiore all’1 per cento. Ciò vuol dire pensioni più alte dell’ultima retribuzione”. Inoltre “la legge di Bilancio finanzia un ammortizzatore sociale per i giornali molto generoso, 62 anni di età e 25 di contributi: una quota 87. Inoltre è possibile avere fino a 5 anni di contributi virtuali, che fanno aumentare la pensione del 20 per cento. Tutto questo a carico della collettività, pagato al 70 per cento dallo stato”. E conclude: “Altre casse finiranno per entrare nell’Inps e perciò quello dei giornalisti è un precedente importante e pericoloso”, “se non c’è un bail-in sulle prestazioni ricche si incentivano gestioni poco responsabili”. (9Colonne)