2 Dicembre 2024
CronacaItalia

Violenza sulle donne, Polizia: 89 casi al giorno in Italia

Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere che si contano in Italia, secondo le segnalazioni raccolte dalle Divisioni Anticrimine delle Questure. Nel 62% di casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. Il tasso più alto di donne che si rivolgono alle Forze dell’ordine per le richieste di ammonimento avvengono nelle regioni del sud, in particolare in Sicilia. Si registra, invece, una leggera diminuzione dell’andamento degli omicidi di donne rispetto agli omicidi in genere: se nel periodo gennaio-agosto 2020, infatti, le donne vittime di femminicidio erano il 48% di tutte quelle uccise, nell’analogo periodo del 2021 l’indice scende al 41%. Nel 72% dei casi l’autore è il marito o l’ex marito; in 1 caso su 2 ha usato un’arma da taglio; il 70% delle vittime erano italiane.

Sale, invece, il dato delle donne che lasciano figli piccoli: nel gennaio-agosto 2020 era del 25%, mentre nell’analogo periodo del 2021 del 31%. Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, alla presenza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini presenta a Catania la 5ª edizione della brochure “…Questo non è amore”, campagna nazionale permanente finalizzata a prevenire la violenza di genere. Con questo progetto la Polizia di Stato, si legge in una nota, “rinnova il proprio impegno a sensibilizzare le vittime di violenza e non solo, nella convinzione che la lettura delle storie raccontate nella brochure, purtroppo tutte vere, rappresenti uno stimolo a chiedere aiuto e a denunciare”.

Sempre secondo i dati diffusi oggi dalla Polizia, sul fronte della prevenzione continua ad essere l’ammonimento del Questore il provvedimento più efficace: secondo il Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina, “la sfida contro il femminicidio si gioca esclusivamente nel campo della prevenzione”, ed infatti l’intervento repressivo, ovvero l’arresto di chi arriva a compiere un atto del genere, assume un valore del tutto relativo poiché avviene laddove gli strumenti preventivi non abbiano avuto efficacia. Il numero più alto di ammonimenti per atti persecutori si registra al sud; quello degli ammonimenti per violenza domestica, invece, nelle regioni del nord Italia. Aumenta di poco il numero delle recidive nei casi di violenza domestica: i soggetti denunciati successivamente all’irrogazione dell’ammonimento passano dal 7% al 9%; diminuiscono sensibilmente invece le recidive per atti persecutori: dall’11% al 6%. Nel 49% dei casi i soggetti ammoniti, sia per stalking che per violenza domestica, vivono o hanno vissuto con la vittima.

Con l’opuscolo “…Questo non è amore”, si vuole offrire alla cittadinanza un servizio di informazione, sensibilizzazione ed aiuto sui temi del contrasto alla Violenza di genere, anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche. “Spesso il primo passo è il più difficile: – si fa notare – la paura di essere giudicate, la vergogna di raccontare dettagli della propria vita privata, il timore di rimanere sole. A volte però basta solo una spalla a cui appoggiarsi, qualcuno con cui parlare, una rete di sostegno indispensabile per iniziare un nuovo percorso di vita libero dalla Violenza e dal dolore”. La campagna “…Questo non è amore” non si fermerà il 25 novembre, visto che, prosegue la Polizia di Stato, “è fondamentale che l’azione di prevenzione e di informazione sia portata avanti costantemente, tutto l’anno. Per questo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato coordinerà a livello nazionale il progetto “Camper”, con cui équipe multidisciplinari composte da funzionari di polizia, medici, psicologi, rappresentanti di centri antiviolenza e ad altre istituzioni e associazioni impegnate su questi temi, distribuiranno la brochure nelle piazze (durante il lockdown nei supermercati), mettendo a disposizione le proprie competenze per aiutare le donne a sentirsi meno sole e a liberarsi di violenze e sopraffazioni, a volte nascoste e vissute il solitudine. (askanews)