7 Luglio 2024
CronacaPalermo e Provincia

Covid, Giarratano (Siaarti): intensive e ospedali scoppieranno

“Se e’ vera la proposta del sottosegretario alla salute Costa di trasformare tutto in zona rossa, non e’ questa la trasformazione dei colori che i sanitari auspicano Le terapie intensive e gli ospedali scoppieranno prima”. Lo dice il professore Antonello Giarratano, presidente della Siaarti, la societa’ italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva, e direttore dell’unita’ di anestesia e rianimazione del policlinico di Palermo. “Si decide solo zona rossa? Sanno che significa oltre 30% di occupazione intensive per il sistema sanitario regionale che arrivato a quel punto non curera’ piu’ nessuno che non sia Covid? Toglieranno il ‘taroccamento autorizzato di Stato’ dei posti ‘attivabili’ sulla carta o in parallelo metteranno i posti ‘chiudibili’, cioe’ da chiudere fino all’intero ospedale per la sanita’ non Covid? Anestesisti rianimatori – sottolinea Giarratano – hanno sangue nelle vene, ma non c’e’ piu’ sangue nelle loro vene. La volonta’ degli anestesisti rianimatori non potra’ superare l’esaurimento ormai raggiunto delle loro energie”.

Secondo il professor Giarratano, che e’ anche componente del Cts siciliano, dunque, il sistema dei colori viene utilizzato “in modo sbagliato, perche’ bisogna limitare la mobilita’ dei soggetti non vaccinati e dei fragili, purtroppo sono loro che oggi stanno intasando il sistema sanitario nazionale nella maggior parte dei casi. Sono questi pazienti in larga parte a perdere la vita. Se alcune settimane fa ci avessero ascoltato, quando avevamo proposto subito la zona arancione o rossa, oggi non avremmo questa situazione e avremmo tutelato la salute dei piu’ deboli e degli stessi non vaccinati”. Sempre a proposito di posti letto, Giarratano sostiene che “il 30 per cento dei posti attivabili in alcune regioni come la nostra significa 45% dei posti reali , intendendo le vere terapie intensive e non sale operatorie o altri reparti trasformabili e senza personale specializzato. Con una popolazione di medici e di anestesisti rianimatori all’esaurimento – aggiunge – e con la meta’ dei posti di ogni ospedale occupati dal Covid, equivale a non curare fino a far morire meta’ della popolazione che necessita cure non Covid. La certezza, e non la possibilita’, e’ di non curare piu’ i pazienti non Covid. Non voglio fare allarmismo, ma oggi la politica e i cittadini devono forse pregare che il Covid si fermi da solo?”, conclude Giarratano. (ANSA)