8 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaFood & Wine

L’Agnello Pasquale dalle origini ai giorni nostri (VIDEO)

L’Agnello pasquale siciliano, nato verso la fine dell’Ottocento a Favara dalle mani delle suore della Batìa. Preparato con pasta reale di mandorle e ripieno di pasta di pistacchio è tra i più noti dolci siciliani. Nel video la preparazione a cura di @giusy_eliseo Eliseo e Giusy della pasticceria Barry White di Montallegro.

Agnello pasquale dolce, le origini. Si legge su lacucinaitaliana.it: In passato, l’agnello pasquale in pasta di mandorle veniva offerto in dono a vescovi e cardinali, regine e viceré, come simbolo del sacrificio di Cristo e della sua risurrezione. La decorazione tipica prevede tanti piccoli confetti e una bandierina di carta rossa chiamata labaro. Fino a qualche anno fa veniva regalato nel giorno di Pasqua dall’innamorato alla propria fidanzata. Una tradizione antica che ancora ai giorni nostri resiste e a cui i siciliani, sia grandi che piccoli, sembrano esserne particolarmente affezionati. Si trovano facilmente nelle migliori pasticcerie in giro per l’Isola, soprattutto nelle provincie del versante occidentale (Palermo, Trapani e Agrigento) con diverse varianti legate ai prodotti del territorio. A Erice, per esempio, gli agnelli pasquali di pasta di mandorla sono farciti – secondo la tradizione conventuale – con conserva di cedro; nella zona di Agrigento sono riempiti invece con conserva di pistacchio mentre a Palermo, dove viene chiamano affettuosamente “pecorella”, con una farcia di zuccata. «L’agnello pasquale», ci racconta Maria Oliveri, studiosa e appassionata di pasticceria conventuale siciliana, «è con molta probabilità un dolce nato in epoca normanna e poi diffusosi in molte zone del Sud Italia, per esempio in Puglia, dove viene farcito con confettura (in provincia di Lecce con una crema chiamata faldacchiera). Il marzapane risale all’epoca della conquista musulmana, ma il simbolismo dell’agnello è sicuramente d’ambiente giudaico-cristiano».

 

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