19 Maggio 2024
Agrigento e ProvinciaEconomia

L’agrigentino Gero La Rocca il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria in Sicilia

E’ l’agrigentino Gero La Rocca è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria in Sicilia. Eletto oggi dal Comitato regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori, alla presenza del presidente nazionale Alessio Rossi, Gero La Rocca ricoprirà la carica per il triennio 2018 – 2021. Completano la squadra tre vicepresidenti: la messinese Sveva Arcovito; il catanese Gianluca Costanzo e il palermitano Giuseppe Di Martino. Classe 1982, agrigentino, laureato in Lettere e Filosofia, due master in Comunicazione e un percorso formativo presso l’Altascuola per i giovani imprenditori di Confindustria, La Rocca è il fondatore e amministratore unico di Ecoface Industry srl, azienda che si occupa di valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e che sviluppa piani di marketing e comunicazione nell’ambito del settore della differenziata. La parola chiave – afferma Gero La Rocca – è impegno: per questo chiederò ad ogni componente della squadra responsabilità massima per portare avanti il programma tracciato. Insieme possiamo e dobbiamo, con la giusta dose di umiltà e determinazione, dare un contributo per migliorare la nostra terra e convincere i nostri coetanei che anche qui è possibile creare e fare impresa. Ed è in quest’ottica, seguendo sempre il metodo dell’analisi e della proposta, che chiederemo un confronto diretto e serrato con il governo regionale, consapevoli che è alla politica che spetta il compito di decidere, ma anche di dare spiegazioni economiche agli obiettivi politici”.

 Informatizzazione e accelerazione delle procedure della P.A. : la riduzione dei tempi burocratici passa anche per l’informatizzazione della macchina amministrativa. Tempi certi per il rilascio di un’autorizzazione o per il pagamento di una fattura, servizi adeguati e rispetto delle scadenze significa affermare il diritto dell’economia. Il contrario diventa un grave deficit competitivo che impedisce alle imprese di confrontarsi a livello nazionale e internazionale. Legalità: senza certezze e normalità nelle dinamiche amministrative si apre la strada alle “scorciatoie”. E il circolo vizioso della corruzione finisce per penalizzare gli imprenditori che non vogliono scendere a compromessi”.