AGRIGENTO. Il Genio Civile presenta il censimento degli ipogei del sottosuolo agrigentino
Sono stati presentati, nel corso di una conferenza stampa presso gli Uffici del Genio Civile, i lavori svolti, durante la prima fase del cronoprogramma stabilito dal tavolo interdipartimentale, istituito presso il Genio Civile lo scorso 14 maggio, con l’obiettivo di censire e georeferenziare la fitta rete delle cavità sotterranee (ipogei), che caratterizzano il sottosuolo agrigentino.
Erano presenti i rappresentanti delle istituzioni che fanno parte del tavolo tecnico ed in particolare del Genio Civile, del Comune, della Provincia Regionale, della Protezione Civile, della Soprintendenza ai Beni Culturali, dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e del Distretto Minerario.
“Abbiamo concluso la prima fase, ha spiegato il coordinatore del tavolo arch. Rino La Mendola, redigendo una planimetria dove sono stati ubicati e georeferenziati gli imbocchi agli ipogei oggi accessibili, mettendo a punto, così, un primo documento scientifico, propedeutico alla realizzazione di un progetto ambizioso che tende ad elevare i livelli di conoscenza del sottosuolo agrigentino, con l’obiettivo di offrire alle istituzioni l’opportunità di progettare ed eseguire i lavori necessari per scongiurare crolli improvvisi, che potrebbero verificarsi a seguito del cedimento delle cavità sotterranee, che caratterizzano buona parte del centro storico agrigentino, determinando seri rischi per la pubblica incolumità”. Adesso abbiamo chiesto all’Assessore Regionale alle Infrastrutture le modeste risorse necessarie per dotare le squadre, che dovranno proseguire i lavori in sotterraneo, di adeguati dispositivi di protezione e sicurezza e di copertura assicurativa. Reperite tali modeste risorse (circa 3500 euro), proseguiremo immediatamente con la seconda fase, che è la più delicata e complicata, poiché prevede il rilievo plano-altimetrico del sottosuolo con tecniche speleologiche, e la redazione di una sorta di mappa degli ipogei, con la quale potrà essere facilmente leggibile la sovrapposizione tra le cavità del sottosuolo e gli edifici sovrastanti. Infine, la terza fase sarà quella dell’individuazione degli interventi da eseguire con priorità e relativa stima delle risorse necessarie.
Considerato che la planimetria redatta durante la prima fase può essere progressivamente arricchita di nuove informazioni, invitiamo ancora una volta i cittadini che siano a conoscenza di imbocchi ad ipogei oggi non accessibili o sconosciuti, magari ricadenti su proprietà privata, ad avvisare il tavolo, chiamando il numero verde 800236837.
Vorrei sottolineare, aggiunge La Mendola, che gli studi del tavolo interdipartimentale vengono condotti a costo zero per l’Amministrazione Regionale, in quanto gli Enti e le Istituzioni, che siedono attorno al tavolo, offrono il loro alto contributo tecnico, nell’ambito dello svolgimento dei compiti di istituto. La seconda (12 mesi) e la terza fase (6 mesi) dovrebbero essere completate entro 18 mesi e pertanto entro il 2011, secondo un concordato cronoprogramma, che consentirà alle istituzioni preposte di potere pianificare, per il 2012, una serie di interventi per il consolidamento del sottosuolo agrigentino e degli edifici soprastanti.
I Funzionari che hanno individuato e georefrenziato tutti gli imbocchi agli ipogei (prima fase) sono composte da: Dott. Carmelo Collura, Geom. Carmelo Schembri ( Dip. Reg. Protezione Civile); Dott. Giuseppe Lombardo (speleologo); arch. Calogero Gazzitano, Dott.ssa Domenica Gullì e Dott.ssa Maria Teresa Rizzo (Soprintendenza BB.CC.AA.); Dott. Marzio Tuttolomondo, Arch. Sergio Micciché, Ing. Ernesto Sferlazza (Provincia); Dott. Attilio Sciara (Comune AG); Dott. Vito Capobianco (Genio Civile); Geom. Madonia (ARTA) .
La squadra che si occuperà dei rilievi nel sottosuolo (seconda fase) , sarà arricchita dalla presenza del Geologo Antonio Brucculeri (del Dipartimento Reg. Ambiente); degli architetti Alfonso Miccichè e Pietro Fiaccabrino (del Genio Civile); dell’Ing. Vincenzo Lipani (del Distretto Minerario di Caltanissetta).