RIBERA. La centrale biomasse danneggia salute e turismo, convocata assemblea
Organizzata da Sinistra Ecologia Libertà Circolo “Peppino Impastato” di Ribera una riunione per giorno 3 ottobre.
Nella sala convegni del Palazzo Comunale Crispino si discuterà dell’autorizzazione data ad un imprenditore di Ribera a costruire un potente inceneritore da 9 MW a biomassa di oli vegetali in contrada Castellana che sta suscitando che forte allarme in larghi strati della popolazione.
“All’importante assise – si legge in un comunicato di Sinistra Ecologia Libertà – sono stati invitati settori progressisti, imprenditori del turismo, agricoltori diretti, operatori del settore agrumario, forze sindacali e politiche”.
Prosegue il comunicato: “I riflettori, dunque, saranno puntati su una questione di vitale importanza per la salute e per l’economia riberese. Alla riflessione pubblica sono stati invitati, si legge nella nota a firma di Angelo Renda dirigente del partito di Vendola, l’Udc, l’Mpa, il Pdl, il Pdl Sicilia, Alleanza per l’autonomia Democratici e Liberi, alla presenza degli onorevoli Ruvolo, Cascio, Bosco, e che sostengono l’attuale amministrazione comunale e che in un incontro nel palazzo municipale del giorno 8 settembre 2010 hanno ribadito un secco NO ad impianti di biomassa che valutano negativi per l’ambiente e per l’immagine del nostro territorio, alla luce, anche, del fermo diniego di moltissime altre comunità della Sicilia.
Nella comunicazione, il dirigente di Sinistra Ecologia Liberta, evidenzia che nessun atto o azione amministrativa risulta essere stata intraprese da quella data. Dubita che vi sia seria e forte volontà politica di passare dalle parole ai fatti. Resta invece una grave possibilità che l’inceneritore oltre a dare un deciso colpo alla timida ripresa del turismo nelle località marine di Seccagrande e Piana Grande, andrà, con effetti collaterali, a corrodere paurosamente una colonna portante dell’economia riberese, una coltura pregiata, quale l’Arancia di Ribera a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Il dirigente di Sinistra Ecologia Libertà, così conclude, l’inceneritore di contrada Castellana è figlio di una scelta miope, folle e scellerata. Una umiliante offesa arrecata ai riberesi, una vera e propria vergogna! Ribera non può essere ritenuto un paese “babbu” con una consorteria politica “sperta”.
L’inceneritore è un inammissibile schiaffo inferto ad una collettività operosa. Oggi questi politici, in merito all’autorizzazione regionale data per bruciare e incenerire oli di palma, ci dicono che nulla sapevano, non bisogna crederci perchè a livello comunale , provinciale e regionale si conoscono.
Eccome! Succede sovente, anche in questi giorni, che fatti di cronaca giudiziaria hanno portato alla ribalta un intreccio, una commistione perversa di una politica locale legata a doppio filo a quella provinciale e regionale per elargirsi amorevolmente cortesie, favori elettorali, prebende e appalti”.