27 Luglio 2024
Agrigento e Provincia

BLITZ SORGENTE. Arnone chiede le dimissioni dei sindaci Graci e Petrotto

“Se i fatti non fossero tragici per le popolazioni agrigentine, vi sarebbe molto da sbellicarsi dalle risate nel leggere le dichiarazioni dell’eroe Petrotto “calunniato e falsamente accusato” dagli uomini di Girgenti Acque”. Lo afferma il consigliere comunale del Pd di Agrigento, Giuseppe Arnone, intervenendo in merito all’inchiesta “Sorgente”.

“Occorre invece invertire il ragionamento: oggi la Procura di Agrigento manifesta una efficienza e una attenzione per i potenti che mancava nella precedente gestione”.

Prosegue la nota: “Agli uomini di Girgenti Acque va il merito di aver di avere sottoposto alla Magistratura il quadro di malaffare portato avanti da uomini come Petrotto, come Graci, come Mattina. Ciò che emerge da questa indagine è un evidente quadro di marciume. Negli scorsi mesi, mi sono battuto per mandare a casa il sindaco Graci: mi erano e mi sono chiare le ragioni immonde che motivano Graci a resistere virtualmente incollato alla poltrona, persino dopo i pronunziamenti della Cassazione.

Tornando con una battuta a Petrotto, vorremmo conoscere questi testi degli interventi, questi documenti contro la privatizzazione dell’acqua, le immagini di questi comizi, il clamore di queste battaglie, che Petrotto sostiene di avere pubblicamente condotto e che oggi avrebbero provocato le accuse calunniose nei suoi confronti. Il miglior riscontro alla coraggiosa denunzia di Giuseppe Giuffrida e di Girgenti Acque è dato proprio dalla mancanza assoluta di tali attività politiche e giudiziarie finalizzate a contrastare l’asserito malaffare della gestione privata dell’acqua”. “E’ il caso adesso – aggiunge Arnone –  che si faccia pulizia, ad iniziare proprio dalle doverose dimissioni di Petrotto e Graci dalle cariche pubbliche ricoperte. Dovrebbero dunque seguire comunque l’esempio dell’avv. Mattina, che quanto meno si è immediatamente dimesso (probabilmente per evitare l’immediata revoca, ma comunque si è dimesso), liberando finalmente dall’imbarazzo gli enti amministrati”.