27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCultura & Società

“No al femminicidio”, Agrigento celebra Giornata contro violenza sulle donne

Si celebra il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e tanti sono gli eventi per ricordare questa importante data, anche nel nostro territorio agrigentino, dove sabato, 23 Novembre, alle ore 18, presso la Biblioteca Comunale di Raffadali (Agrigento) si potrà assistere alla kermesse “Fa che non ti manchi la voce” accompagnata dalla mostra fotografica dell’artista Gabriella Camilleri.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 più di 100 000 persone hanno manifestato a Roma “Contro la violenza sulle donne”, senza alcun patrocinio politico.
Secondo un recente sondaggio, tre uomini su dieci non condannano la violenza sulla donna e credono che sia lei, in qualche modo, la responsabile delle aggressioni da parte dell’uomo. Questo l’orientamento che emerge da uno studio effettuato dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), che ha proposto un questionario ad un campione di 1200 persone, 700 donne e 500 uomini, con un’età tra i 20 e i 60 anni. Il sondaggio rivela anche che sette uomini su dieci considerano il tradimento di una donna più grave del tradimento dell’uomo e tendono a giudicare negativamente una donna che veste in modo provocante. Il 90% delle donne che ha partecipato al sondaggio condanna ogni forma di violenza sulle donne stesse. Esprime una condanna anche il 70% dei partecipanti uomini al sondaggio, i quali si dicono però «indecisi» su quanta responsabilità possa avere la donna nello scatenare la violenza maschile. In sostanza, sette uomini su dieci, pur condannando le aggressioni, rilevano come “potrebbe essere stata la donna stessa oggetto della violenza «ad aver provocato una reazione violenta nell’uomo”. Riguardo poi alla consapevolezza di quanto sia dannoso per i bambini vivere in un ambiente conflittuale e violento, dal sondaggio emerge come solo il 50% del campione pensi che una tale situazione potrebbe danneggiare la saluta psichica del minore. Tutto ciò evidenzia come si debba fare ancora molta strada nell’educazione psicologica delle persone. E’ importante dunque aderire alla manifestazione, affinché tutte le donne vengano rispettate ogni giorno, e non solo in occasione del 25 novembre, per dire no alla violenza, in tutte le sue forme
Sabato prossimo, 23 novembre, a Raffadali, via Nazionale, presso la Biblioteca Comunale di Raffadali (Agrigento) andrà in scena alle ore 18 :“Fa che non ti manchi la voce”, relazione: Ester Vedova, regia di Alfonso Gueli, assistente alla regia Giusy Carreca e partecipazione degli attori: Patrizia Camera, Francesca Cosentino, Fabrizio Giuliano, Marcella Lattuca, Anna grazia Montalbano. Accompagnamento musicale di Peppe Cammarata, video: Alessia Tomasini, Direttore di scena: Loredana Minacapilli, e mostra fotografica dell’artista Gabriella Camilleri (nella foto): innamorata della fotografia fin dai primi anni di vita, quando per la prima volta scopre la “magia” operata da una polaroid, alcuni anni fa decide di intraprendere un serio percorso di studi fotografici, attratta da diversi generi, dal reportage alla fotografia di posa. L’artista agrigentina è convinta che l’efficacia di una immagine stia nell’emozione che è capace di evocare nell’osservatore, ma anche nella perfezione geometrica e compositiva da cui essa origina.
Simona Cangelosi