Tragedia a Cattolica Eraclea, l’arciprete: “E’ tempo di preoccuparci anche della povertà”
“Liborio viveva in questo luogo fatiscente isolato dal paese, al buio . Io penso che la solitudine è una componente importante di questa sua tragedia. Ha voluto salvare il cane, il suo unico migliore amico. Stiamo vivendo un momento doloroso”. Ha detto l’arciprete don Nino Giarraputo tra i primi questa mettina ad arrivare nel capannone comunale di contrada Balate devastato da un incendio che ha provocato la morte di Liborio Campione.
“Non faceva male a nessuno, era solo ed era buono. Era un disoccupato, veniva alla mensa della solidarietà. E’ stato con me ieri, perché abbiamo preparato la processione dell’Immacolata”, ha detto l’arciprete ricordando Liborio Campione.
“Viveva a stento, prima di mangiare lui, dava da mangiare al suo cane. Voleva essere indipendente, gli dicevo sempre che poteva venire da noi in canonica, ma ha sempre detto di no, non voleva rinunciare al suo cane. Papa Francesco ha dato ancora un messaggio, i poveri sono al primo posto. I portafogli si svuotano e si riempiono, la solitudine non la darà mai nessuno. Oggi ci si preoccupa di tutto, di tanto, ma è tempo di preoccuparci anche della povertà”.