29 Settembre 2023
Agrigento e ProvinciaCronaca

Esondazione Belice e danni alle Terme Acqua Pia, interrogazione di La Rocca Ruvolo al governo regionale: servono interventi urgenti

La deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta orale urgentissima in Commissione all’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente alla luce dei danni provocati dall’esondazione del fiume Belice in corrispondenza delle Terme di Acqua Pia. Ecco il testo integrale dell’interrogazione.

ALL’ASSESSORE REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
PREMESSO CHE:
il comma 7 dell’art. 71 della legge regionale 15 maggio 2013 n. 9 attribuisce all’ Assessorato del Territorio e dell’Ambiente le competenze, e le correlative responsabilità, rispetto al “demanio idrico fluviale” e più specificamente la “programmazione, realizzazione e gestione degli interventi per l’esecuzione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria del demanio idrico fluviale, compresi gli interventi di urgenza e somma urgenza nonché tutte le attività a valere sui fondi extraregionali compresi quelli comunitari”;
la Giunta Regionale di Governo già con delibera n. 151 del 20.06.2014 aveva fissato le procedure che si sarebbero dovute intraprendere proprio per gli “interventi di mitigazione del rischio idrogeologico” nell’ambito del PAC – Nuove Azioni regionali e Misure Anticicliche, per il quale erano state assegnate le risorse disponibili;
gli intensi fenomeni meteorici del 21 e 22 febbraio 2015 hanno provocato l’esondazione del Fiume Belice in corrispondenza delle Terme di Acqua Pia con danni rilevanti alla struttura ricettiva e danneggiamento degli impianti, nonché l’allagamento dei terreni coltivati limitrofi;
che seguito di tali eventi con il D.D.G. n. 1026 del 23/11/2015, allegato 2, sono stati previsti lavori di sistemazione e di regimazione dell’alveo del fiume Belice per 400.000 euro, lavori dei quali però a tutt’oggi non si ha alcuna notizia;
CONSIDERATO CHE:
il Dipartimento regionale della Protezione civile, nella Relazione redatta ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 ottobre 2012, di supporto alla richiesta di “dichiarazione dello stato di emergenza” di cui alle Deliberazioni di Giunta Regionale n° 76 del 12 marzo e n° 95 del 15 aprile 2015 aveva rappresentato quali fossero gli scenari di rischio e le misure effettuate e da intraprendere in considerazione dei rischi di continui allagamenti, e cioè la pulizia degli argini e le verifiche sugli attraversamenti;
che nonostante le condizioni di pericolo conclamate ed i provvedimenti assunti nessun intervento è stato condotto sul fiume Belice nel territorio di Montevago per cui tale inerzia ha provocato e continua a provocare danni e disagi per la viabilità, per le attività imprenditoriali e per quelle agro-zootecniche che rappresentano le uniche realtà produttive del territorio;
tutto ciò premesso e considerato, PER SAPERE:
se i macroscopici ritardi accumulati da Codesto Assessorato, da ascrivere all’inerzia degli Uffici, debbano ancora essere perpetuati determinando ulteriori danni al territorio del Comune di Montevago già fortemente provato dalla mancata applicazione di quanto stabilito e finanziato e se non sia invece opportuno e necessario provvedere con estrema urgenza alla realizzazione dei lavori programmati.
Palermo, 7 febbraio 2017