27 Luglio 2024
Palermo e ProvinciaPolitica

Elezioni, analisi affluenza: votanti in calo, aumenta peso del Sud

Dai dati di affluenza parziali delle 12 emerge una partecipazione alle elezioni politiche che si preannuncia in netto calo rispetto a quella di cinque anni fa. Non e’ una sorpresa: molti analisti indicavano come molto probabile un calo dell’affluenza, e almeno per ora questa previsione non e’ stata smentita. Secondo la proiezione di Quorum/YouTrend, il dato nazionale delle 12 (19,43% degli aventi diritto) restituisce come “proiezione” un dato finale tra il 65 e il 70%, rispetto a più’ del 75% che voto’ nel 2013, si tratta di un calo dai 5 ai 10 punti percentuali. Inoltre tutte le regioni a sud del Lazio, dove in generale e’ atteso un buon risultato del Movimento 5 stelle, registrano un’affluenza superiore rispetto a quella del referendum costituzionale del 2016, mentre il contrario avviene per quelle centro-settentrionali ad eccezione dell’Umbria.

Raffronti immediati con i dati parziali delle precedenti Politiche non sono possibili poiché in quell’occasione si votò su due giorni (24 e 25 febbraio), ma indicazioni molto utili – come riporta l’Agi – arrivano anche dal confronto con le ultime due grandi consultazioni nazionali: le Europee del 2014 e proprio il Referendum Costituzionale del 2016. Si conferma una tendenza di fondo non nuova, e cioe’ quella di una maggiore partecipazione nelle regioni settentrionali rispetto a quelle del Mezzogiorno (con Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia sopra il 22% di partecipazione già alle 12 e per contro un dato di Sicilia e Calabria tra il 14 e il 15%). Eppure, rispetto all’ultimo caso (quello del Referendum) queste elezioni Politiche fanno registrare un calo: il 4 dicembre 2016 alle 12 aveva infatti votato il 20,14%, più di oggi. Non solo: le 5 province in cui l’affluenza e’ calata maggiormente rispetto a quell’occasione sono tutte al Nord: Modena, Reggio Emilia, Bologna, Milano, Monza Brianza. Rispetto alle due elezioni precedenti già menzionate, poi, sembra esserci un’altra novità: tutte le regioni dal Lazio in giù alle 12 hanno fatto segnare una partecipazione superiore a quella del Referendum 2016, mentre avviene il contrario per tutte le regioni centro-settentrionali (a parte l’Umbria). Questo sembra suggerire che il Sud potrebbe “pesare” relativamente di più rispetto al recente passato.