8 Novembre 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Mafia, operazione Montagna: il riesame fa copia e incolla come il gip, attesa decisione della Cassazione

L’ordinanza copia e incolla censurata con motivazioni che sarebbero a loro volta redatte con la stessa tecnica: il tribunale del riesame di Palermo, che in febbraio aveva rimesso in libertà 28 dei 63 arrestati dell’operazione antimafia «Montagna», contro i clan dell’Agrigentino, viene accusato di avere seguito lo stesso sistema del Gip, di avere cioè utilizzato un’identica motivazione per più indagati. In un paio di casi – come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola – dimenticando di sostituire i nomi, tra un’ordinanza e l’altra. È la rivincita, per ora solo virtuale, in attesa della decisione della Cassazione, della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ai ferri corti con un tribunale che le ha di fatto dimezzato un’indagine difficilissima, condotta – in ambienti quanto mai impenetrabili e poco avvezzi alle collaborazioni – grazie anche alle testimonianze delle vittime delle estorsioni. Ma nel giro di poco tempo, tra fine gennaio e fine febbraio, quasi la metà di coloro che erano finiti in cella erano tornati nei rispettivi paesi, a diretto contatto con coloro che li avevano accusati. Il motivo? Il presunto copia e incolla della richiesta di arresto, presentata dai pm, da parte del giudice delle indagini preliminari, che avrebbe omesso qualsiasi valutazione autonoma, «appiattendosi» sulle posizioni dell’accusa.