27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCultura & Società

Arte, Touroperator recupera scafi cimitero barche Lampedusa

Approda al Museo di Stato della Repubblica di San Marino, dal 25 maggio al 4 agosto, l’esposizione ‘Touroperator’, composta da opere d’arte contemporanea dell’artista forlivese Massimo Sansavini costruite utilizzando gli scafi recuperati nel cimitero delle barche di Lampedusa, ognuna delle quali si riferisce a un naufragio. La mostra, che ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International, ha gia’ fatto diverse tappe anche in Emilia-Romagna, da Forli’ a Bologna, da Imola a Ravenna. Nel settembre 2015 per la prima volta il Tribunale di Agrigento ha autorizzato Sansavini al prelievo di fasciame degli scafi dei migranti sottoposti a confisca e custoditi nella ex base americana Loran a Lampedusa.

‘Touroperator’ offre lo sguardo su uno dei temi di maggiore attualita’ di questi ultimi anni, l’immigrazione: toccare con mano i legni che hanno viaggiato nel Mediterraneo e’ una esperienza unica, in quanto i legni degli scafi confiscati dallo Stato italiano vengono solitamente distrutti e prima del 2015 non erano mai stati concessi a nessuno per realizzare un progetto artistico. Il progetto di Sansavini anticipa quello dell’artista svizzero Cristoph Buchel, che attualmente espone alla 58/a Biennale d’Arte di Venezia l’opera ‘Barca Nostra’, protagonista il relitto del barcone che naufrago’ il 18 aprile 2015 causando la morte di 800 migranti nel Canale di Sicilia. ‘Touroperator’ e’ uno spunto di riflessione sul nostro tempo, sull’integrazione, la tolleranza e l’accoglienza, ma anche sulle diversita’. Gli elementi che compongono una sorta di puzzle, assemblati apparentemente in modo disordinato e confuso, raccontano le sorti di coloro che intraprendono i viaggi della speranza. Ogni tavola e’ composta da un numero di elementi pari al numero di persone naufragate nella data specifica che diventa cosi’ anche il titolo dell’opera. Gli elementi ritagliati dagli scafi delle barche parlano di viaggi e diventano simboli comuni sia alla cultura europea, sia a quella africana e mediorientale.(ANSA)