27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCultura & Società

Alla Valle Templi in mostra le macchine edili degli antichi greci

Come si costruivano i templi antichi? Come era possibile trasportare massi squadrati da diverse tonnellate e issarli a diverse decine di metri di altezza? Quanti operai servivano per costruire un tempio? Una mostra dal grande valore didattico e documentario ricostruisce i cantieri allestiti per edificare i grandi templi dorici della Valle dei Templi di Agrigento. Sono riproposte – in un itinerario che si addentra nella Valle – in scala 1:1, le principali macchine edili costruite nel tempo, con ingegnosi meccanismi di semplicita’ disarmante. Ripercorrendo le descrizioni delle fonti antiche, da quelle di Diodoro Siculo per il complesso dell’Olympeion, rivive cosi’ l’arte del costruire dell’antica Akragas, la “piu’ bella citta’ dei mortali” di pindarica memoria, i cui abitanti secondo le parole riferite a Empedocle “costruivano come se dovessero vivere in eterno e banchettavano come se dovessero morire all’indomani”.

La mostra “Costruire per gli dei. Il cantiere nel mondo classico”, prodotta e organizzata da MondoMostre in collaborazione con il Polo Culturale di Agrigento e il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e promossa dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identita’ Siciliana, si inaugura oggi venerdi’ 7 giugno nella Valle dei Templi di Agrigento, con apertura al pubblico dal 12 giugno fino al 30 novembre 2019. Forte di un comitato scientifico di grande rilievo, la mostra e’ curata dall’architetto Alessandro Carlino, storico dell’architettura che da anni studia i templi dorici siciliani, e nasce da un’idea del direttore del Parco della Valle dei Templi, Giuseppe Parello.

Del Comitato Scientifico fanno parte Stefano De Caro, dal 2011 direttore generale dell’ICCROM, gia’ direttore generale delle Antichita’ nel Ministero dei Beni e delle Attivita’ Culturali, esperto archeologo di fama internazionale, Heinz Jurgen Beste responsabile scientifico dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, che con Umberto Baruffaldi ha ricostruito con esattezza filologica il prototipo di uno dei 28 montacarichi per il sollevamento delle belve nel Colosseo. Federico Rausa, docente di archeologia classica alla Federico II di Napoli, Carmelo Bennardo, direttore tecnico del Parco archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, che da vent’anni guida i restauri ai monumenti del Parco. Il direttore Giuseppe Parello e con il contributo di Manolis Korres, architetto e studioso greco che ha firmato il progetto di restauro dell’Acropoli e che ha studiato le tecniche di costruzione e i materiali usati per edificare il Partenone. (ANSA)