27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Coronavirus, nell’Agrigentino un piano sanitario in attesa del picco previsto l’inizio di aprile

Il picco della pandemia Covid19 – previsto per l’inizio di aprile – è vicino. Nell’Agrigentino, la Sanità cerca di fare in fretta per non farsi trovare impreparata. Ieri pomeriggio – come racconta il Giornale di Sicilia oggi in edicola – c’è stata una riunione dell’unità di crisi. Presenti – oltre ai vertici dell’Asp – i capi dipartimento di Chirurgia e di emergenza, l’Ordine dei medici e i direttori delle unità di Anestesia e Rianimazione. Stando a quanto emergeva ieri sera, si sarebbe deciso – accettando le indicazioni dei rianimatori – anche per ottimizzare al massimo gli organici, di concentrare gli eventuali Covid da trattare negli ospedali di Agrigento e Sciacca. Nella malaugurata ipotesi di ulteriore necessità di posti letto, gli ospedali di Ribera, Licata e Canicattì potranno far fronte alle necessità mediche e chirurgiche dei distretti orientali e occidentali. Una pianificazione quella di ieri fatta anche nella speranza che non si venga a registrare un trend di contagio come in Lombardia.

Tutti i presidi, inoltre, saranno attrezzati per percorsi diversificati Covid e No Covid, così come gli operatori medici e paramedici esclusivamente riservati agli infetti. Appena poche ore prima, proprio i medici avevano lanciato un appello per due Covid hospital. E questo perché il territorio provinciale non è affatto piccolo, ma è anzi territorialmente esteso. Serve «coprire» l’area di Sciacca e Ribera, ma anche la zona di Agrigento e dintorni. Proprio di questo rianimatori, medici di base, biologi, farmacisti e tutte le figure mediche ospedaliere ed extra ospedaliere che già compongono il libero movimento Agrigento non si arrende volevano parlare con l’Asp. Una richiesta era stata indirizzata al direttore generale Alessandro Mazzara e al direttore sanitario Gaetano Mancuso, per conto di tutti i professionisti, da Leonardo Russo, Fabio Navarra, Diego Virgone, Massimiliano Di Miceli, Geraldo Alongi, Daniele Paquito, Luigi Argento, Giuseppe Castronovo, Gerlando Brucceri, nonché i rappresentanti della Misericordia e di Avomi onlus.