29 Settembre 2023
Agrigento e ProvinciaCronaca

Cattolica Eraclea, si produce pasta artigianale con il grano coltivato nelle terre confiscate alla mafia

Il frumento biologico coltivato nelle terre confiscate in contrada Monte Sara darà vita a diverse tipologie di pasta secca con il marchio “Prodotti delle terre liberate dalle mafie”. L’iniziativa è della cooperativa sociale onlus Liberarmonia di Poggioreale, guidata dalla presidente Rosalia Nuccio, che nella stessa zona, in un altro appezzamento, proprio in questi giorni sta impiantando un vigneto. I terreni, che si trovano tra Cattolica Eraclea e Ribera, sono quelli confiscati a Gaetano Amodeo, morto da diversi anni, era considerato un esponente di spicco di Cosa nostra agrigentina legato oltreoceano al clan Rizzuto.

“Il grano, coltivato in un terreno di sette ettari, è in fase di spigatura, a giugno sarà pronto per la mietitura e poi darà vita alla nostra pasta artigianale trafilata al bronzo”, spiega al Giornale di Sicilia l’agronomo Angelo Moscarelli che coordina il progetto. “La nostra pasta – aggiunge – è prodotta prevalentemente con grano duro siciliano della varietà Simeto, una varietà di costituzione siciliana ad alto contenuto proteico adatta alla trasformazione in semola e alla produzione di pasta secca a lentissima essiccazione. Solo il grano di alta qualità può permettersi il ciclo lento a bassa temperatura. Il Simeto si può considerare un grano antico in quanto la sua diffusione è ormai scarsissima”.

La pasta Liberarmonia è contraddistinta anche dal marchio “Il buon grano della tradizione”. “Il grano duro della nostra pasta – spiegano in una nota i soci della cooperativa Liberarmonia – proviene sia dalle terre confiscate alla mafia che dai produttori associati al progetto ed è interamente biologico, così da ottenere una pasta naturale di alto valore merceologico, nutrizionale e sociale. Il grano, dopo la mietitrebbiatura, viene stoccato per caratteristiche omogenee, quindi per colore, peso specifico di contenuto proteico, in silos separati per avere il massimo della qualità. Successivamente viene pulito e avviato alla produzione della semola per la  pastificazione. La pastificazione è effettuata con metodo artigianale e l’essiccazione della pasta è lentissima”.

“Puntiamo – afferma la presidente della cooperativa Rosalia Nuccio – su un vasto assortimento di tipologie di pasta come, per esempio, le busiate, le caserecce, gli spaghetti, le lasagne, gli elicoidali, gli anellini del formato da 500 grammi. Ancora – prosegue – non abbiamo un mercato, ma possiamo sicuramente costruire un progetto comune con chi, come noi, crede che dalle terre strappate alla criminalità organizzata e restituite alla collettività, per fini sociali e occupazionali, si possa ottenere un prodotto di alta qualità, di alto valore  biologico e sociale che possa collocarsi sul mercato e avere un proprio spazio. Le potenzialità produttive ci sono, gli uomini e le competenze pure, occorre sviluppare la parte commerciale per concretizzare i nostri sforzi e valorizzare la nostra materia prima”.

L’obiettivo della cooperativa sociale, che dal 2016 gestisce le terre confiscate tra Cattolica Eraclea e Ribera, è quello di “incentivare lo sviluppo locale delle aziende agricole nella Valle del Belice e nel territorio di Ribera, agevolando l’aggregazione a Liberarmonia di piccoli produttori agricoli che sono costretti a svendere la loro materia prima a prezzi stracciati. Le produzioni sono tutte biologiche e provengono sia dalle terre liberate dalle mafie che dai produttori associati. Il riuso sociale delle terre confiscate rappresenta per il territorio un granello concreto di speranza e di un profondo cambiamento delle coscienze”. La cooperativa Liberarmonia ha intenzione di partecipare ad altri bandi per la gestione di beni confiscati nell’Agrigentino.