27 Luglio 2024
ItaliaTurismo

Turismo, Franceschini: alta velocità e piano per i borghi

“Passata l’emergenza, in Italia il turismo tornera’ a crescere impetuosamente. Qualsiasi tipo di sondaggio ci dice che in tutti i Paesi del mondo la prima meta desiderata di viaggio e’ l’Italia. Dobbiamo fare scelte strutturali che ci mettano in condizione di governare quella crescita e distribuire la ricchezza su tutto il territorio nazionale, a partire dal Sud, la parte del mondo piu’ ricca di bellezze artistiche e naturali, in cui paradossalmente vanno meno del 20% dei turisti stranieri”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, e’ il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. “Penso a tre priorita’ di intervento – spiega Franceschini – Prima cosa, con il fondo strategico per il turismo previsto nel decreto Rilancio, su cui abbiamo gia’ messo 150 milioni cui si aggiungeranno le risorse di Cassa depositi e prestiti, avviare una grande riqualificazione della nostra offerta alberghiera per alzare gli standard e puntare su un turismo internazionale di livello alto e con capacita’ di spesa”. Secondo, “un piano di recupero e rilancio dei borghi.

Quei luoghi bellissimi, e spesso abbandonati o trascurati, che si trovano a centinaia lungo la dorsale appenninica. Hotel diffusi, cammini, ciclabili, ferrovie storiche, cibo, natura, arte. Un modo di offrire turismo esperienziale, quella possibilita’ di vivere all’italiana che tutti nel mondo sognano”. Quindi, le infrastrutture, “la piu’ importante delle priorita’. Io penso a un grande investimento sulla mobilita’. Non e’ possibile e giusto che l’alta velocita’ si fermi a Salerno. Sulla traccia di quello che la ministra De Micheli ha iniziato a fare, ora che le risorse ci sono bisogna avere il coraggio di immaginare due grandi scelte”, e quindi, “l’alta velocita’ che arriva in Sicilia, fino a Catania e Palermo”. “Dall’altro lato – continua il ministro – penso alla Taranto-Bologna. Il gap infrastrutturale nel nostro Paese non e’ solo tra Nord e Sud, ma anche tra Est e Ovest. Sul lato tirrenico alta velocita’ e grandi aeroporti, sul lato adriatico praticamente nulla. Da Pesaro a Termoli c’e’ una vecchia linea ferroviaria che danneggia 500 chilometri di costa passando a pochi metri dal mare. Proviamo a pensare a un’alta velocita’ spostata all’interno, a fianco dell’autostrada, che attraversi tutti gli aeroporti da Bari a Bologna e la vecchia linea che diventa la piu’ lunga e incredibile ciclabile d’Europa sul mare, cucendo tra loro decine di localita’ balneari”. (ANSA)