27 Luglio 2024
ItaliaSalute

Covid in Italia a settembre 2019, emerge da test tumori

Il coronavirus circolava silente in Italia gia’ da settembre 2019, ben prima non solo dell’ormai famoso paziente 1 del 21 febbraio, ma anche prima di dicembre, come indicato dallo studio dell’Istituto superiore di sanita’ sulle acque reflue di Milano e Torino. La dimostrazione arriva da una ricerca dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’universita’ di Siena che, analizzando i campioni di sangue prelevati tra settembre 2019 e marzo 2020 ai partecipanti ad uno screening sul tumore al polmone, hanno trovato gli anticorpi al SarsCov2 nell’11,6%, di cui il 14% gia’ a settembre. Una conferma che si aggiunge alle altre emerse in questi mesi che il coronavirus si e’ diffuso in Italia e nel mondo ben prima dei dati ufficiali comunicati dalla Cina. “Tra marzo e aprile abbiamo iniziato a riflettere, anche sulla base di altri lavori scientifici, se il coronavirus in Italia avesse iniziato a circolare prima della data ufficiale. Cosi’ abbiamo pensato di usare i campioni di sangue raccolti nell’ambito dello studio Smile, iniziato a settembre 2019 e poi interrotto a marzo 2020 per l’epidemia”, spiega Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto dei tumori.

Allo screening hanno partecipato 959 persone tra i 55 e 65 anni di eta’, tutti gran fumatori, di cui il 60% uomini e il 50% residenti in Lombardia. Con una certa sorpresa dei ricercatori, e’ emerso che l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% gia’ a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. A settembre il virus era gia’ presente nei campioni di pazienti residenti in 5 regioni e, nell’analisi complessiva dei campioni da settembre a marzo, e’ risultato almeno un caso di paziente positivo proveniente da 13 regioni. Due i picchi di positivita’ emersi per gli anticorpi: il primo tra la fine di settembre e la seconda-terza settimana di ottobre, il secondo nella seconda settimana di febbraio. “Le analisi condotte dal gruppo di Emanuele Montomoli dell’universita’ di Siena, che hanno lavorato con noi – continua – hanno identificato la presenza di anticorpi neutralizzanti in vivo, cioe’ ancora capaci di uccidere il virus, in 6 persone su 111, di cui 4 gia’ a ottobre”. In particolare, secondo i dati pubblicati nello studio, i primi campioni positivi registrati a settembre appartengono a persone che vivevano in Veneto (3), Emilia Romagna (1), Liguria (1), Lombardia (2) e Lazio (1).

Poi nei mesi successivi sono stati rilevati anche nei volontari residenti in Piemonte, Campania, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Val d’Aosta, e Puglia. “Per i primi casi in cui sono stati trovati gli anticorpi a settembre – aggiunge Apolone – il contagio e’ avvenuto probabilmente ad agosto”. Lo studio italiano e’ pero’ solo l’ultima prova, in ordine di tempo, che il coronavirus ha iniziato a circolare in Italia e nel mondo parecchi mesi prima di quando e’ esplosa l’epidemia. C’e’ uno studio del Wuhan Center for Disease Control & Prevention di aprile, che aveva rilevato la presenza del virus in tamponi fatti tra il 6 ottobre 2019 e 21 gennaio 2020 in persone con sintomi influenzali. Poi la scoperta a fine aprile in Francia che il possibile ‘paziente zero’ risaliva in realta’ al 27 dicembre, l’annuncio a fine maggio di alcuni virologi spagnoli di aver trovato tracce del nuovo coronavirus in un campione di acque reflue raccolte a Barcellona nel marzo 2019, e a giugno lo studio dell’Harvard Medical School di Boston che – sulla base delle immagini da satellite dei parcheggi di 5 ospedali di Wuhan e del ricerche sul browser cinese Baidu- ha concluso che il nuovo coronavirus circolasse in Cina da agosto 2019. (ANSA)