Vigneto nelle terre confiscate alla mafia a Monte Sara, l’agronomo: ”Quest’anno la prima vendemmia”
E’ già pronto per la prima vendemmia il vigneto impiantato nelle terre confiscate alla mafia a Monte Sara, tra Cattolica Eraclea e Ribera. Completato in questi giorni il montaggio della struttura a spalliera con impianto di irrigazione a goccia che utilizzerà l’acqua del Consorzio di bonifica Agrigento 3. Il progetto di riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati ai boss è della cooperativa “Liberarmonia” di Poggioreale, guidata dalla presidente Rosalia Nuccio, che nella stessa zona, in un altro appezzamento di terreno, già da diversi anni coltiva grano duro siciliano biologico della varietà Simeto e produce pasta artigianale trafilata in bronzo. Per il vigneto l’investimento complessivo è di circa 80 mila euro: per l’aratura dell’area, per l’acquisto delle barbatelle e la messa meccanica a dimora, per la realizzazione dell’impianto di palificazione, per la manodopera e per la periodica irrigazione delle piantine.
“Il vigneto, composto da 18.000 viti di Nero d’Avola e Grillo, entrerà in produzione quest’anno e per la prima vendemmia si prevede una piccola produzione di 100 quintali di uva biologica”, spiega l’agronomo Angelo Moscarelli che coordina il progetto. “Le uve – aggiunge – saranno trasformate in vino Doc Sicilia che verrà etichettato e imbottigliato a marchio Liberarmonia proveniente dalla terre confiscate alla mafia. Stiamo lavorando anche al progetto per la realizzazione di una cantina e una struttura d’accoglienza per i turisti nel casolare che si trova in questi terreni. Tutto l’impianto del vigneto è stato realizzato con i giovani della cooperativa, anche immigrati, utilizzando i mezzi agricoli di Liberarmonia, assunti a tempo determinato. L’obiettivo della cooperativa Liberarmonia è l’occupazione di giovani padri di famiglia senza lavoro, si spera in futuro con un contratto a tempo indeterminato, l’unico che può infondere sicurezza e restituire dignità ai lavoratori che lavorano le terre con entusiasmo, impegno e costanza. Ciò sarà possibile se la cooperativa riuscirà a conquistare un proprio spazio di mercato con i propri prodotti quali vino, olio e pasta”.