Antimafia: due ”impresentabili” al voto in Sicilia in 2 dei 6 Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose
Due “impresentabili” su 837 candidati nelle liste elettorali di sei comuni in Sicilia sciolti per mafia e che andranno al voto il 10 e 11 ottobre: e’ il bilancio dei controlli effettuati dalla commissione nazionale Antimafia sulla compatibilita’ con la cosiddetta ‘legge Severino” e con il codice di autoregolamentazione. Nella lista “nera” sono finiti Sebastiano Sanzarello e Sebastiano Malandrino; il primo e’ candidato sindaco a Mistretta (Messina) e su di lui pende un giudizio (il dibattimento il 28 ottobre) per concussione in concorso, reato che avrebbe commesso tra il 1999 e il 2004 quando era deputato regionale; il secondo e’ candidato al consiglio comunale a Pachino (Siracusa), per l’Antimafia e’ incandidabile in quanto condannato in via definitiva a due anni per detenzione di stupefacenti. Le liste passate ai raggi x dall’Antimafia riguardano le comunali di Mistretta, Pachino (Siracusa), San Biagio Platani (Agrigento), San Cataldo (Caltanissetta), San Cipirello (Palermo) e Vittoria (Ragusa).
“Il novero di soggetti con problemi con la giustizia – commenta Nicola Morra – si riduce nel tempo: evidentemente sta sortendo effetto questa azione puntuale e precisa di segnalazione di persone che per opportunita’ politica non vanno candidate. Certo, si puo’ essere rinviati a giudizio per poi essere assolti per l’assoluta innocenza dell’imputato e noi questo ci auguriamo. Esprimo forte apprezzamento per questo lavoro: le forze politiche e civiche hanno coscienza del dover sottoporre agli elettori candidati il piu’ possibile moralmente accettabili”. Non ci sta, pero’, a essere definito “impresentabile”, Sebastiano Sanzarello, un politico di lungo corso, in auge tra la fine tra gli anni Novanta e la prima decade del Duemila. “Sono e resto candidato – sbotta -. Con questa operazione fatta all’ultimo minuto se qualcuno pensava di potermi scoraggiare ha ottenuto l’effetto contrario: a Mistretta la gente e’ al mio fianco”. Sanzarello e’ stato rinviato a giudizio nel 2012 con l’accusa di avere preso tangenti nella sanita’; in primo grado e’ stato condannato a 4 anni e in appello il reato e’ stato prescritto.
“Rimane aperto un altro troncone di questo processo. La mia e’ una vicenda paradossale – sostiene Sanzarello – che comincia ben 21 anni fa e in parte si e’ gia’ conclusa positivamente. C’e’ ancora in piedi un troncone di quella vicenda nella quale sono accusato di concussione, ma quando andro’ in giudizio sara’ ampiamente prescritta. Nel mio casellario giudiziario, che ho avuto neppure una settimana fa non risulta nulla – aggiunge – Io dal procedimento non ho niente da temere. Per questo mi sono candidato altrimenti non lo avrei fatto”. Allarga le braccia, l’imprenditore Alfredo Spiraglia che si e’ ritirato dalla competizione elettorale a Pachino ma ha portato avanti le due liste civiche alle elezioni. “Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Ma dall’inizio della campagna abbiamo predicato piena trasparenza. Non possiamo piu’ escludere il candidato dalla lista, certamente non fara’ parte del nostro gruppo qualora fosse eletto”. (ANSA)