Rievocazioni storiche nell’Agrigentino, The Phoenicians: concluso progetto “Porpora”, prodotto colorante
Con la produzione del colorante e la tintura della lana si è concluso il progetto “Porpora” dell’associazione agrigentina “The Phoenicians” nell’ambito del quale lo scorso luglio è stata promossa anche una rievocazione storica tra la foce del fiume Platani e Capo Bianco (Eraclea Minoa). Lo fa sapere in una nota la presidente dell’associazione Alessandra Conti, che aggiunge: “L’associazione agrigentina The Phoenicians che si occupa di ricostruire la vita pratica in antico, grazie alla collaborazione delle professionalità al suo interno e del gruppo di rievocazione fenicio-punico e siceliota, il Gruppo Storico Akragas, ha avviato nel 2021 un progetto autogestito, riguardante la porpora, il più famoso colorante dell’antichità, le cui tecniche di estrazione sono rimaste avvolte nel mistero fino ad epoca recente.La porpora, ottenuta da una lumaca di mare, il murex o murice, nelle sue tante gradazioni che vanno, a seconda della particolare specie di murex e dalla sua provenienza, dal rosso cupo al viola scuro, molto complicata da produrre, con un valore commerciale maggiore di quello dell’oro, fece la fortuna dei mercanti fenici e fu associata all’idea di potere e ricchezza, diventando nella storia prerogativa di nobili ed imperatori romani. L’ultimo grande re ad essere sepolto, avvolto in un mantello di porpora, fu Carlo Magno, nell’814 d.C..
Il progetto si è sviluppato in 3 fasi. Una prima fase di studio teorico di fonti e metodi di estrazione da parte della presidente dell’associazione Alessandra Conti e del vice presidente Daniele Leone, sempre sotto la costante supervisione della dott.ssa Inge Boeske Kanold , socia di The Phoenicians, che tra il 2005 e il 2009 è riuscita a ricostruire il processo di produzione del prezioso colorante. Una seconda fase ha visto la presentazione al pubblico dell’iniziativa, il 3 luglio 2021, nella Riserva Orientata del fiume Platani e precisamente a Capo Bianco, vicino al sito archeologico di Eraclea Minoa (AG). Luogo importante e suggestivo, non solo dal punto di vista naturalistico ma anche storico, in quanto un tempo punto di incontro e fitti scambi tra locali e mercanti stranieri come i fenici.
In questa occasione, alla presentazione è stata unita ad una visita guidata, condotta da Alessandra Conti, in qualità di guida turistica e dall’archeologo e socio Angelo Cammalleri. Sono seguiti due momenti di rievocazione a cui hanno partecipato : i rievocatori Daniele Leone e Isabella Moscato, l’attrice e rievocatrice Francesca Calà e la mascotte del Gruppo Storico Akragas, il cirneco Fenech (Art director e costumi di Alessandra Conti, con l’aiuto di Daniele Leone).Il primo momento di rievocazione ha rievocato uno scambio muto di merci (porpora e zolfo) tra una donna indigena ed un mercante fenicio. Il secondo momento ha rievocato il mito della scoperta della porpora, fatta casualmente sulla spiaggia dal cane di Melqart, l’Eracle greco, dal caratteristico copricapo egittizzante, accompagnato dalla bella ninfa marina Tyros (Francesca Calà).
L’ultima fase del progetto si è incentrata sull’effettiva produzione della porpora. Dopo aver trovato un numero sufficiente di murici, in data 16 ottobre 2021, Alessandra Conti e Daniele Leone, con la presenza on line della dott.ssa Inge Boeske Kanold che ha costantemente seguito tutto il procedimento, hanno dapprima estratto la ghiandola dei molluschi, conservando il corpo delle lumache che sono state subito cucinate e consumate, in un’ottica di riduzione degli sprechi caratteristica dell’associazione. E’ poi iniziato il processo di riduzione, durato 10 giorni. Dopo di che, si è proceduto con la colorazione di alcuni batuffoli di lana di pecora locale, cardati a mano. La colorazione della lana ha richiesto una settimana di lavoro e si sono ottenute cinque gradazioni di colore (dal viola scuro al lilla chiaro). La terza fase, documentata dagli autori, ha raggiunto un risultato che, nonostante qualche imperfezione dettata dall’inesperienza, ha raggiunto un risultato ritenuto abbastanza soddisfacente dalla stessa dott.ssa Inge Boeske Kanold”.