Sicilia, la corda pazza di Crocetta sul quarto rimpasto
“Ho scelto di evitare la logica dell’avventura e coinvolgere tutti. Una traversata in mare aperto e tempestoso non mi appare opportuna quando vi è un percorso sicuro che può aiutare la Sicilia a uscire dalle vicende di un passato che la perseguita. Io credo che ce la faremo”. Lo scrive il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, nel suo “pizzino” inviato come nota stampa da Palazzo d’Orleans e pubblicato come post su Facebook.
Anzi “Pizzino fuori sacco”, lo definisce il governatore mentre vola a Tunisi nelle stesse ore in cui tenta di chiudere la difficile partita del varo del suo quarto governo. L’obiettivo è di raggiunge l’intesa entro oggi, altrimenti, ha già avvertito Crocetta, andrà avanti su un governo del presidente. Così cita Pirandello, mettendo in guardia sulla ‘corda pazza: “La corda civile, signora. Deve sapere che abbiamo tutti come tre corde d’orologio in testa. La seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. Ci mangeremmo tutti, signora mia, l’un l’altro, come tanti cani arrabbiati. Non si può. Io mi mangerei – per modo d’esempio – il signor Fifì. Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: “Oh quanto m’è grato vedervi, caro il mio signor Fifi’!”. Capisce, signora? Ma può venire il momento che le acque s’intorbidano. E allora… allora io cerco, prima, di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr’otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio!”. E, ha concluso Crocetta, “chi può dire che Pirandello avesse torto?”.