27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Processo per la morte di Campione a Cattolica, ex funzionaria del Comune: ”Servizi sociali seguivano il caso”

La funzionaria del Comune di Cattolica Eraclea, Maria Cucciarrè, da ieri in pensione, è stata ascoltata in aula al processo a carico dell’ex sindaco di Cattolica Eraclea Nicolò Termine, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo e omissione di atti di ufficio in merito all’incendio del capannone comunale in cui perse la vita Liborio Campione. “I servizi sociali erano al corrente della questione, la vicenda fu seguita ma le criticità riscontrate erano di natura sanitaria e non legate alla sicurezza”, ha detto in sintesi Maria Cucciarrè secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola.

L’ex sindaco cattolicese, secondo quanto ipotizza la Procura, avrebbe consentito che il cinquantenne Liborio Campione, senzatetto del paese, vivesse in un capannone di proprietà del Comune con un impianto elettrico disastrato che ne provocò la morte a causa di un cortocircuito causato, forse, dall’uso di una stufetta che incendiò il magazzino.  “Il caso di Campione – ha detto la funzionaria rispondendo al pm Sara Varazi e ai difensori dell’imputato Rosa Salvago e Giuseppe Piro – era conosciuto ai nostri uffici. Abbiamo interloquito spesso su questa vicenda ma si discuteva soprattutto dei problemi sanitari”.

All’ex sindaco la Procura della Repubblica di Agrigento contesta di non aver fatto sgomberare quell’uomo che era molto conosciuto in tutto il paese. L’incendio potrebbe essere scoppiato a causa della presenza di alcune stufette elettriche collocate per riscaldare l’ambiente. Una delle stufe potrebbe non aver funzionato correttamente oppure potrebbe essere stata inavvertitamente accostata a qualcosa di infiammabile. All’interno di uno stanzino attiguo al capannone, un tempo utilizzato per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, è stato l’inferno.

In aula, davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara, è stato ascoltato pure Giovanni Mormina, un amico della vittima con cui, poche ore prima, aveva cenato insieme proprio nel luogo dove, da lì a poco, sarebbe avvenuta la tragedia. “Era tranquillo – ha detto l’uomo come riporta il Gds -, stava bene come sempre e non aveva alcun problema. Abbiamo cenato e sono andato via”. Si torna in aula il 2 febbraio.