2 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCultura & Società

Le basette e i baffi di Giacomo Leopardi nel libro di Stefano Certa e Angela Marchica di Sciacca

Due studiosi di Sciacca hanno scritto un libro su Giacomo Leopardi, portando alla luce alcune immagini inedite del poeta di Recanati e alcune fattezze fisiche poco conosciute che hanno suscitato interesse in un convegno nazionale. Si tratta di Stefano Certa e Angela Marchica, martito e moglie, docenti in pensione di matematica, fisica e informatica, i quali, autori della biografia “Leopardi e il suo mondo”, di 774 pagine con 270 foto di cui molte a colori, pubblicata nel febbraio 2022, sono stati invitati a Recanati per partecipare alla manifestazione per il 225° genetliaco del poeta. Sono stati due giorni all’insegna della cultura e della poesia, organizzati dal “Club Amici di Giacomo (Leopardi)”, con interventi di una decina di studiosi nazionali.

I due ricercatori hanno incontrato gli studenti del liceo classico “Giacomo Leopardi” di Recanati. Tra le altre cose, hanno mostrato agli alunni le foto a colori di tre ritratti poco conosciuti di Giacomo Leopardi, in vita, consapevole di essere ritratto. Dei tre ritratti, quello di fra’ Ramon, non è mai stato pubblicato.
Dei tre ritratti, uno è stato dipinto a olio nel 1826 da un apprezzato pittore bolognese e due sono a matita, lievemente colorati con pastelli, uno del periodo 1831-32, eseguito a Firenze da uno stimato disegnatore, l’altro del 1830 realizzato da un frate pittore dilettante, oggi conservato presso la diocesi di Ascoli Piceno. La tavola, di dimensioni 19 x13,5 centimetri, è stata firmata e datata sul retro da un certo frate Ramon, che lo ha realizzato il 10 dicembre 1830. Di frate non si conoscono altre notizie.

Tale immagine è importante dal punto di vista storico perché, insieme all’altro ritratto a matita eseguito a Firenze, permette di fare una più accurata ricostruzione storica delle fattezze di Leopardi e conferma le parole scritte da Antonio Ranieri al padre del poeta il 26 giugno 1837, qualche giorno dopo la sua morte. Egli chiedeva di poter tenere come ricordo le “cesoie con cui egli [Leopardi] ogni dì da che io lo conobbi, tagliava la barba”. Questi ritratti, che mostrano il poeta con lunghe basettoni (favoriti), smentiscono le affermazioni del medico Gino Pieri (1881-1952) e dell’antropologo Giuseppe Sergi (1841-1936), per i quali il poeta era assolutamente senza barba. Il medico Gino Pieri aggiungeva, inoltre – dicono Certa e Marchica – che il poeta non aveva né barba, né baffi per un anomalo funzionamento delle ghiandole a secrezione interna. Le affermazioni, che sono state ritenute credibili per molti anni dagli studiosi leopardiani, smentivano Antonio Ranieri.

Questi ritratti, invece, confermano la veridicità delle parole di Antonio Ranieri e contraddicono le affermazioni dei due studiosi che non avevano mai conosciuto, per una questione anagrafica, il poeta. Molta curiosità e interesse hanno suscitato negli alunni del liceo di Recanati la visione dei tre ritratti e le varie informazioni. Le tre immagini ed altri approfondimenti sulla biografia del poeta saranno inseriti nella nuova edizione del libro “Leopardi e il suo mondo”, che verrà pubblicato alla fine dell’anno dalla casa editrice Lithos di Castelvetrano.

Enzo Minio