5 Luglio 2024
Cronaca

Duplice femminicidio a Naro, indagato fa scena muta dal gip

Omar Edgar Nedelkov, il rumeno 24enne accusato del duplice omicidio di Delia Zarniscu, 58 anni e Maria Rus, 54 anni, massacrate nelle loro abitazioni, distanti 150 metri, nel centro storico di Naro, nella notte fra giovedi’ e venerdi’, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, adesso, concluso l’interrogatorio di convalida del fermo, disposto dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal pm Elettra Consoli, dovra’ pronunciarsi sulla ratifica del provvedimento e sulla misura da adottare. L’indagato, assistito dal suo legale Diego Giarratana, gia’ nell’interrogatorio reso ai pm si era avvalso della facolta’ di non rispondere. Il massacro delle due donne, una delle quali sarebbe stata anche data alle fiamme dopo essere stata picchiata a morte, sarebbe stato la conseguenza del rifiuto di una delle due alle proposte sessuali.

“Questa notte sono stato al bar con la mia fidanzata”: Omar Edgar Nedelkov, il romeno 24enne accusato del duplice omicidio di Delia Zarniscu, 58 anni e Maria Rus, 54 anni, massacrate nelle loro abitazioni, nel centro storico di Naro, avrebbe provato a costruirsi un falso alibi, ma sia la sua ragazza sia il titolare dell’attivita’ lo hanno smentito. Non solo: la ragazza con cui era legato da una relazione sentimentale avrebbe rivelato agli inquirenti che Omar le avrebbe chiesto di confermare la sua falsa versione.

I carabinieri del comando provinciale di Agrigento, che conducono le indagini con il coordinamento del procuratore aggiunto Salvatore Vella e del pm Elettra Consoli, hanno messo insieme tasselli di indizi che adesso saranno valutati dal gip Iacopo Mazzullo chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di convalida del fermo e sulla custodia cautelare. Nedelkov, questa mattina, assistito dal suo difensore, l’avvocato Diego Giarratana, in occasione dell’interrogatorio di convalida, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Il massacro delle due donne, una delle quali – Maria Rus – sarebbe stata anche data alle fiamme dopo essere stata picchiata a morte, sarebbe stato la conseguenza del rifiuto alle avances sessuali nei confronti di entrambe.

Le telecamere all’esterno dell’abitazione dove e’ stato commesso il primo omicidio lo hanno immortalato nitidamente entrare e uscire dalla casa inquadrando persino i pantaloni con la cerniera aperta. Completato il massacro lo stesso giovane chiama il 118 e gli inquirenti puntano dritto su di lui. L’amico 50enne con cui si trovava alla cena a casa di una delle due vittime ha raccontato agli inquirenti che i due erano stati allontanati da quell’abitazione per le avances respinte fatte dal ragazzo ma non solo. Ha rivelato di avere capito quello che era successo e di avere fatto a botte con lui quando gli avrebbe manifestato l’intenzione di chiamare i carabinieri. Il cerchio si stringe quando il giovane prova a discolparsi dicendo che, quella sera, si trovava al bar con la fidanzata. La ragazza non solo nega ma dice che il 24enne le aveva chiesto di confermare la sua falsa versione. Il barista stesso dice di non averlo mai visto. La stessa madre del giovane avrebbe raccontato che il ragazzo si era cambiato i vestiti sporchi di sangue. Un quadro di indizi che, secondo gli inquirenti, non lascia alcun dubbio. Da alcune ore, nell’abitazione di Maria Rus, sono entrati in azione gli uomini del reparto specialistico dei vigili del fuoco mentre l’arrivo dei carabinieri del Ris e’ stato rinviato a mercoledi’. (AGI)