27 Luglio 2024
Sicilia

Operazione “Terra Mia”, denuncia di Mariella Lo Bello diede impulso all’inchiesta

lobelloscalaturchi
Mariella Lo Bello, ex assessore regionale Territorio e Ambiente
E’ stata una denuncia dell’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello a dare ulteriore impulso all’inchiesta anticorruzione sfociata oggi in cinque arresti.
In manette nell’operazione denominata “Terra mia” sono finiti il funzionario dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente Gianfranco Cannova, 56 anni, trasferito in carcere, e gli imprenditori Calogero e Nicolò Sodano, 54 e 53 anni, fratelli agrigentini titolari della discarica “Soambiente” di Agrigento, Domenico Proto, 48 anni, di Catania titolare della discarica “Oikos” di Motta Sant’Anastasia (Ct) e Giuseppe Antonioli, 53 anni, amministratore della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea (in provincia Messina), tutti e quattro arrestati e sottoposti ai domiciliari.
L’inchiesta – condotta dagli agenti della Sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo, con l’ausilio di quella agrigentina – è iniziata nel 2011 ed è andata avanti per più di due anni, è stata condotta dagli agenti della Sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo, con l’ausilio di quella agrigentina. Poi con l’insediamento della Giunta Crocetta (novembre 2012) una denuncia dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello diede un impulso all’indagine che si è sviluppata con intercettazioni telefoniche e ambientali nonché riscontri esterni.

Il funzionario regionale, secondo l’accusa, riceveva regali e mazzette dai diversi imprenditori che erano in attesa dal suo ufficio le autorizzazioni amministrative per l’esercizio delle discariche e che si vedevano garantire una corsia preferenziale per le loro pratiche.

Il funzionario, sempre secondo l’accusa, avvertiva in anticipo le imprese dei controlli o le informava del risultato di riunioni in assessorato. L’indagine si è avvalsa del contributo investigativo del Noe dei carabinieri, competente in materia di reati ambientali e dei relativi profili tecnico-normativo.

Gianfranco-Cannova-Mimmo-Proto-Giuseppe-Antonioli-i-fratelli-Calogero-e-Nicolò-Sodano
E’ emerso infatti che in alcuni casi grazie agli accordi corruttivi venivano conferiti in discarica rifiuti non sottoposti al trattamento obbligatorio durante i fermi impianti dovuti a guasti tecnici della discarica. In questi casi il gestore della discarica, non comunicando il fermo impianto alle autorità competenti ed ai soggetti conferitori (Ato, Comuni) percepiva illegalmente degli introiti che non gli sarebbero stati dovuti a fronte del necessario stop dell’attività. Tra i benefit di cui avrebbe goduto il funzionario regionale arrestato, vacanze gratis in prestigiosi hotel per sé e la sua famiglia, l’uso di un’autovettura a noleggio, ma anche prestazioni sessuali di escort.

Così parlava della denuncia qualche mese fa l’ex assessore regionale Mariella Lo Bello intervenendo su LiveSicilia sulle polemiche con l’ex assessore regionale all’Energia Nicolò Marino: “Per carattere e per stile prediligo gli atti concreti, cosicché quando sono stata nominata assessore ho avviato la più importante rotazione del personale mai disposta e quando sono venuta in possesso di atti o di notizie che potevano avere rilievo penale ne ho curato l’immediata trasmissione alla Procura della repubblica parlandone poco – aggiunge – forse sbagliando, con i giornalisti, così come quando si è trattato di intraprendere decisioni politiche importanti ne ho sempre parlato con il presidente Crocetta, che sempre mi ha incoraggiata ad interventi radicali e trasparenti”. “Così è stato nel caso di un funzionario del Dipartimento ambiente – riferisce l’assessore Lo Bello – che subito dopo aver presieduto una conferenza di servizi che procedeva al rilascio dell’autorizzazione, è diventato proprietario di un’automobile acquistata presso una concessionaria del novarese, il cui amministratore delegato risulta essere anche l’amministratore delegato della società alla quale era stata rilasciata l’autorizzazione, autorizzazione che poi il Tar, con due diverse sentenze nel 2012, ha annullato”. Per l’assessore “tali circostanze sono apparse obiettivamente marcate da singolari coincidenze ed è per questo che le ho sottoposte all’autorità giudiziaria non appena ne ho avuto notizia, non di certo dal dipartimento energia o dall’assessorato Energia. Una denuncia con nomi e cognomi, fatti ed atti”.