Meno rifiuti nella discarica di Siculiana, avviati 16 licenziamenti
Da cinque sono passate a tre le sezioni aperte, a partire dallo scorso primo giugno, alla discarica di contrada Matarana a Siculiana. Diminuito, dunque, il lavoro, alla «Catanzaro Costruzioni» non è rimasto altro da fare che avviare la procedura di licenziamento collettivo per 16 dipendenti sui complessivi 45, come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola. Dipendenti ritenuti «strutturalmente in esubero rispetto alle attuali esigenze tecniche, organizzative e produttive». «Il quadro attuale non lascia prevedere alcuna reversibilità della situazione, essendo questa sottratta alla disponibilità della Catanzaro Costruzioni Srl Unipersonale che, pure, si è attivata – hanno scritto dall’azienda – nelle competenti sedi per ottenere in via amministrativa le necessarie autorizzazioni».Davanti a quella che è una nuova emergenza occupazionale, il segretario generale della Cgil Funzione pubblica agrigentina, Enzo Iacono, ieri mattina, ha scritto alla «Catanzaro Costruzioni» per chiedere un incontro urgente per l’esame congiunto della questione.
Fino allo scorso 31 maggio, come si legge sul Gds, la «Catanzaro Costruzioni» gestiva una discarica che si componeva di queste impiantistiche: sezione dell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb), sezione dedicata allo smaltimento dei rifiuti trattati, sezione dedicato al trattamento del percolato, sezione dedicata al trattamento del biogas. Dal primo giugno, le sezioni attive sono soltanto: quella dedicata allo smaltimento dei rifiuti trattati, sezione dedicata al trattamento del percolato e sezione dedicata al trattamento del biogas. Risulta, in particolare, inattiva – ha scritto chiaramente la stessa azienda – la sezione dell’impianto di trattamento meccanico biologico che era stato autorizzato fino al 31 maggio scorso. Dal primo giugno infatti, il dipartimento regionale rifiuti, ha disposto importanti tagli rispetto ad alcuni trattamenti dei rifiuti lasciando attive soltanto alcune sezioni. La mancata operatività dell’impianto di Tmb, oltre ad aver determinato la cessazione dell’attività primaria in discarica, avrebbe comportato il venir meno delle lavorazioni eseguite dalla «Tecnopere srl» in precedenza impegnata ad eseguire opere civili e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. In buona sostanza, la drastica riduzione delle commesse in discarica, avrebbe reso sovrabbondante l’attività all’ufficio di segreteria svolta dal «Gruppo Catanzaro srl» per conto della «Catanzaro Costruzioni srl Unipersonale».
«Né tempi fausti si prevedono, né tempi di una eventuale ripresa dell’attività produttiva risultano parimenti prevedibili – è sempre l’azienda a scriverlo -, anche in relazione all’articolazione delle necessarie attività consequenziali da realizzarsi nella eventuale ipotesi, allo stato non prevedibile, né determinabile, di conseguimento delle necessarie autorizzazioni. Pertanto, per far fronte a tale complesso e critico quadro, si pone l’imprescindibile necessità, per riduzione di lavoro e cessazione di precedenti attività, di attuare una conseguente riorganizzazione della struttura operativa della società Catanzaro Costruzioni Srl Unipersonale, Tecnopere Srl e Gruppo Catanzaro Srl nell’ambito di un piano di intervento finalizzato a ottimizzare e ridare efficienza al ciclo produttivo, principalmente mediante la riduzione dei costi strutturali e del personale».