Sicilia, Cna: ”Con Riqualifichiamo Italia avviati 18 cantieri”
Diciotto cantieri avviati, 500 posti di lavoro creati e quasi 10 milioni di euro gia’ immessi nel circuito economico della Sicilia. Sono i numeri prodotti dal progetto della Cna ‘Riqualifichiamo l’Italia’. Il report e’ stato presentato a Palermo, in occasione dell’Assemblea annuale di Cna Sicilia, ideatrice della piattaforma che interviene sul tema della cessione del credito fiscale derivante dall’utilizzo dell’Eco e del Sisma-bonus: si tratta delle due misure previste dallo Stato per dare l’opportunita’ di riqualificare gli edifici risparmiando energia e potenziandone le caratteristiche antisismiche. Nel solo 2019 sono stati finanziati per i condomini in Italia 30 milioni di euro attraverso la piattaforma di Cna nata in partnership con Harley & Dikkinson, arranger tecnologico-finanziaro che opera nel campo della riqualificazione del patrimonio immobiliare, di cui 20 solo in Sicilia: “Siamo stati i primi a partire su questa piattaforma”, ha ricordato il presidente di Cna Sicilia, Nello Battiato. E i numeri sono destinati ad aumentare e ad assumere una consistenza ancora piu’ significativa.
“Altri dieci milioni di euro – spiegano i vertici regionali della Confederazione – sono in procinto di essere messi in circolo grazie alla cantierabilita’ di 17 nuovi progetti, i cui atti deliberativi da parte delle assemblee dei condomini sono arrivati al traguardo, mentre una ventina di progetti, il cui importo complessivo supera i 25 milioni di euro, sono in fase di definizione”. Secondo Battiato e il segretario di Cna Sicilia, Piero Giglione, si tratta di “una importante boccata d’ossigeno che assume un valore sociale rilevante soprattutto se si tiene conto della crisi che continua a mordere, ma anche della drammatica flessione del numero degli appalti pubblici banditi che stanno paralizzando il settore delle costruzioni”.
Stando ai dati Cna, infatti, nel 2018 sono state esperite 219 gare per un valore di 290milioni, numeri incoraggianti rispetto al 2017 e 2016, ma ancora lontani dai target pre-crisi del 2007 in cui si registravano 1.238 gare assegnate con oltre un miliardo di investimenti. ‘Riqualifichiamo l’Italia’ offre la possibilita’ ai committenti che vogliono effettuare lavori di efficientamento energetico e opere antisismiche di usufruire delle agevolazioni Eco-bonus e Sisma-bonus attraverso la cessione immediata del rispettivo credito d’imposta. E in questo modo pagano soltanto la quota residua non coperta dall’incentivo pubblico. La Cna, che ha attuato questo modello di sviluppo legato al settore edile, oggi ha radunato artigiani, piccoli e medi imprenditori, operatori del turismo e del commercio, professionisti e pensionati, nel capoluogo siciliano per un momento di incontro e di confronto, ma anche di analisi e di pianificazione delle prossime azioni per il 2020. Tra i presenti al San Paolo Palace di Palermo il vice ministro delle Infrastruttre, Giancarlo Cancelleri.
“La sua presenza e il suo contributo – sottolineano Battiato e Giglione – sono stati utili ed apprezzati per fare il punto della situazione rispetto ad uno dei piu’ gravi ed atavici deficit di cui soffre la nostra terra. Rispetto alla mobilita’ e agli spostamenti, temi nodali e prioritari, la Sicilia e’ infatti tagliata fuori perche’ vive una pesante condizione di marginalita’ geografica non essendo agevolmente connessa ai collegamenti, di ogni natura. E questi limiti per le nostre imprese si traducono inevitabilmente in carenza di sicurezza, ma anche in costi maggiori legati alla percorrenza e quindi minore competitivita’ sul mercato”. Ai lavori, che hanno visto anche la presenza del vicepresidente nazionale di Cna con delega al Mezzogiorno, Giuseppe Cascone, ha partecipato anche il segretario generale della Cna nazionale, Sergio Silvestrini. “Se non riparte il Sud l’Italia e’ destinata a un declino rapido e irreversibile, riunificare il Paese deve essere la priorita’”, ha detto. “Se le infrastrutture sono l’asset trainante per lo sviluppo, allora l’alta velocita’ ferroviaria non puo’ fermarsi a Salerno – ancora Silvestrini -. Portiamo i treni veloci al Sud e in Sicilia e tutti gli altri grandi sistemi per favorire la crescita economica e lo sviluppo sociale. Non e’ una questione economica.
I capitali non mancano – ha rilevato ancora Silvestrini – troppo spesso invece mancano le capacita’ e le competenze. Come il caso dei fondi europei, spesso mal spesi e soprattutto poco utilizzati. È inaccettabile che i fondi comunitari siano utilizzati nella misura del 13-15%. Occorre una assunzione di responsabilita’ da parte di tutti”. Secondo il segretario generale della Cna “il Paese deve uscire dal lungo torpore che lo ha investito. Non cresciamo da 23 anni e dobbiamo riaccendere i motori dello sviluppo – ha continuato -. Serve una vera discontinuita’, occorre una rottura politica, culturale. Il Paese non ha una prospettiva e se esiste non e’ percepita”. Alla platea di artigiani e imprenditori Silvestrini ha ribadito che “l’orizzonte del nostro Paese rimane l’Europa con la quale avere un confronto dialettico”. (Sac/Dire)