27 Luglio 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Montallegrese ucciso durante battuta di caccia: nuove indagini in procura, celle telefoniche al setaccio

La Procura di Sciacca si è affidata a un consulente tecnico che ha consentito di restringere a 50 il numero di persone che si trovavano nella zona boschiva di Burgio nell’ora in cui è morto, in un incidente di caccia, Paolo Stagno, di 51 anni, operaio forestale di Montallegro, centrato da un colpo di fucile. L’incarico – come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola – è stato affidato ad un esperto che si sarebbe occupato, nel passato, di attività per fare luce su alcuni tra i delitti che hanno destato maggiore scalpore a livello nazionale. Le indagini e l’attività del consulente stanno portando, in queste ore, a una scrematura del numero. Il consulente tecnico ha lavorato sulla cella telefonica che copre quella zona e dunque su un’area maggiormente vasta. Nel giorno dei funerali la famiglia di Paolo Stagno si è fatta sentire, parlando, attraverso l’avvocato Teo Caldarone, che li assiste, con una dichiarazione-appello a chi ha sparato a presentarsi alle forze dell’ordine.

L’incidente di caccia sarebbe avvenuto perché qualcuno, non ancora identificato, quella notte si trovava a Burgio e ha sparato, allontanandosi poi e facendo perdere le proprie tracce. Un colpo ha centrato Paolo Stagno, al volto. Piena collaborazione nella ricostruzione di quei momenti è stata offerta agli inquirenti da chi si trovava con Stagno, impegnato nella battuta di caccia, dai suoi compagni ai quali la questura ha poi notificato il foglio di via obbligatorio con divieto a fare ritorno per tre anni a Burgio per caccia in zona vietata e attività di caccia in orario vietato. Il colpo che ha fatto sfociare in tragedia la battuta di caccia sarebbe partito da un altro fucile. Altre persone, dunque, si sarebbero trovate in quella zona. Ed i carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Sciacca, sono impegnati a chiarire anche quest’aspetto. Bisognerà individuare chi, in quelle ore, si trovava in contrada Muti, dove la caccia non può essere effettuata ed a questo collabora il consulente tecnico incaricato dalla Procura. La Procura della Repubblica di Sciacca procede per omicidio e questo si evince dagli atti notificati anche al legale della famiglia Stagno, l’avvocato Teo Caldarone, per l’accertamento tecnico svolto ieri. La famiglia non ha nominato un proprio consulente tecnico per l’autopsia. Delle indagini si occupano i carabinieri coordinati dai sostituti Christian Del Turco e Michele Marrone.

“Chiediamo al Signore – ha detto don Giuseppe Gagliano, parroco di Montallegro, nell’omelia durante i funerali – che si possa risolvere questo caso che ancora nel dubbio è sospeso, che si possa comprendere realmente come sono andati i fatti, perché la conoscenza della verità porta serenità. Nel dubbio si vive tutti male, nel sospetto di questa o di quell’altra persona. Chiediamo al Signore che possa illuminare gli inquirenti affinché possano fare luce su questa situazione incresciosa”.